Che il nostro paese non se la stia passando benissimo a livello economico, è ormai chiaro a tutti da tempo. La condizione difficile si ripercuote, com’è ovvio che sia, su tutti gli aspetti della società, compreso il mondo del lavoro. Stavolta ad allarmare sono proprio i dati relativi al costo del lavoro e del salario medio nel nostro paese, con le analisi stilate da OCSE che preoccupano non poco.
Costo del lavoro, la situazione è critica
L’OCSE (acronimo di Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha offerto il nuovo rapporto annuale concentrandosi su interessanti aspetti legati all’economia nel mondo del lavoro.
Se pensate che sia una somma ragionevole, allora sarebbe meglio confrontarla con quella che è invece la media OCSE, ossia 60.522 dollari (circa 54.790 euro). Stiamo parlando della bellezza di circa 9000 euro in più. Ad ogni buon conto, il costo del lavoro sembra essere aumentato anche altrove. Per la precisione, dal 2021 al 2022 è diventato più alto in 23 paesi nel mondo, mentre in 11 paesi è diminuito. Questo fattore, come dicevamo, è fortemente legato al cuneo fiscale, in quanto il costo del lavoro aumenta proprio perché le tasse che in questo caso il datore di lavoro deve pagare sono decisamente alte. A tal proposito, il nuovo decreto sul lavoro potrebbe rivedere questo delicato aspetto, in quanto tra le intenzioni del Governo c’è proprio quella di ritoccare il cuneo fiscale.
Salario medio in Italia
Cuneo fiscale e costo del lavoro, due fenomeni fortemente legati e condizionati l’uno all’altro.
In questo caso, però, si tratta di un problema comune. Secondo il rapporto OCSE infatti, ben 35 su 38 Paesi analizzati hanno registrato un calo dei salari reali a causa dell’inflazione. Insomma, potremmo dire mal comune, mezzo gaudio. In realtà, faremmo invece bene a preoccuparci di questi dati e sperare che la nuova riforma del lavoro riesca davvero a cambiare le cose.