L’esonero totale o parziale dei contributi previdenziali, per dipendenti sia pubblici che privati, è tra le agevolazioni sul lavoro confermate con la legge di Bilancio 2023. In particolare evidenziamo le assunzioni agevolate per una specifica categoria di lavoratori: le donne svantaggiate.

L’art. 1, c. 298 e 299, prevede una maggiorazione dell’esonero totale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro, siano essi imprenditori o meno, che assumono donne appartenenti ad una categoria svantaggiata.

Aumenta il limite dell’esenzione totale

Questo tipo di agevolazione era già presente nella Legge di Bilancio del 2021, che contemplava agevolazioni sui contributi per i datori che assumevano dipendenti provenienti da aziende in crisi o persone che rientravano nelle categoria considerate svantaggiate.

La differenza sostanziale risiede nell’aumento del limite entro cui l’esonero dei contributi è totale. Si passa infatti dai precedenti 6.000 euro agli attuali 8.000 euro.

Questo nuovo parametro si intende basato su un contratto di lavoro full-time. In caso di part-time, i valori vanno rimodulati a seconda delle ore di lavoro svolte, mentre se l’importo salariale eccede  i limiti contributivi soggetti ad agevolazione, la parte in eccesso va sottoposta a normale contribuzione.

La parola ultima sulle agevolazioni spetta, come di consueto, all’Inps e all’Autorizzazione della Commissione Europea. L’istituto previdenziale, in particolare, rilascerà una circolare in cui sono descritti i dettagli amministrativi, procedurali e normativi.

Come è inquadrata la condizione di svantaggio

Sono considerate svantaggiate:

  • le donne over 50 disoccupate da 12 mesi o più e residenti nelle regioni che hanno diritto ai finanziamenti derivanti da Fondi Strutturali UE
  • le donne senza un lavoro stabile e retribuito regolarmente da 24 mesi o più
  • lavoratrici autonome con un reddito inferiore a 4.800 euro
  • donne che potrebbero venire occupate nei settori con elevata disparità di genere, che non hanno un lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi.

Durata dell’agevolazione

Le assunzioni agevolate prevedono uno sgravio sui contributi di 12 mesi per i contratti a tempo determinato.

Tempo che si estende a 18 mesi per assunzioni direttamente a tempo indeterminato o passate da determinato ad indeterminato, sempre in regime agevolato. In quest’ultimo caso il datore di lavoro deve restituire il contributo addizionale dell’1,4%.

Quali sono i requisiti per accedere alle assunzioni agevolate

Dati per scontati gli obblighi del datore di lavoro riguardo le condizioni generali (rispetto delle condizioni di lavoro, applicazione del corretto Ccnl, documento unico di regolarità contributiva, ecc.), non è possibile applicare l’agevolazione su una dipendente che si è già obbligati ad assumere, se questa situazione va a violare il diritto di precedenza all’assunzione in cui rientrano altre dipendenti.

Inoltre in caso di assunzione ex novo, il datore di lavoro o l’azienda non devono essere gli stessi per cui la dipendente ha lavorato negli ultimi sei mesi.

Per le assunzioni agevolate va anche rispettata la media di incremento occupazionale degli ultimi 12 mesi, con riferimento al valore Ula.