Non solo manovre, decreti e proposte, ma anche previsioni per il futuro prossimo. Cosa sarà del lavoro nel 2023? Quali sono i cambiamenti che lasceranno un segno sul mondo del lavoro in questo anno appena iniziato, denso di speranze e con il peso di aver ereditato tutto il peso di un 2022 difficile? C’è chi interroga ministri ed esperti, chi si rivolge ai consulenti del lavoro e chi, invece, cerca lumi nell’Intelligenza Artificiale.

Nota al grande pubblico come ChatGPT, questa avanzato sistema di Intelligenza Artificiale del gruppo Open.

AI giunto alla quarta edizione, è agli onori di cronaca da tempo. Consultata da più di 5 milioni di persone in tutto il mondo che le hanno posto interrogativi come fossero di fronte alla Sibilla Cumana, è un trend in ascesa che risponde a tutti i nostri dubbi. Quali sono, quindi, le sue previsioni sul mondo del lavoro nel corso del 2023?

Fidarsi dell’Intelligenza Artificiale sì o no?

Prima di tutto, il grande interrogativo – che però non porremo a ChatGPT perché avrebbe troppi interessi in ballo per dare una risposta onesta. Quanto possiamo fidarci dell’Intelligenza Artificiale come quella di Open.AI, soprattutto quando si parla di novità nel mondo del lavoro per il 2023? Il giusto, oseremmo dire. Per quanto “spaventosamente intelligente£, come definita da Elon Musk, parliamo pur sempre di una rete neurale in grado di dare risposte diverse in base alla lingua, al tempo, alle persone che la interrogano, al numero di tentativi fatti.

Ogni tanto risponde in modo smaccatamente errato, poi impara e si corregge in pochi minuti. In generale, evolve e si mostra sempre più sul pezzo. Perché, quindi, non chiederle una previsione ragionata su quelle che saranno le novità sul tema lavoro per il 2023? L’ha fatto il Corriere della Sera e, perché no?, ci ho provato anche io.

Cosa accadrà al mondo del lavoro nel 2023? Lo smart working resiste

“Prevedere esattamente cosa cambierà nel mondo del lavoro nel 2023 è difficile, poiché dipenderà da molti fattori, tra cui la pandemia in corso, le politiche governative, l’evoluzione della tecnologia e molto altro. Tuttavia, ci sono alcune tendenze che stanno già influenzando il modo in cui lavoriamo e che probabilmente continueranno a farlo nel prossimo futuro”.

Un inizio prudente che prosegue sul filo della logica, senza colpi di scena almeno all’inizio. L’Intelligenza Artificiale interrogata, infatti, prosegue così:

“Una di queste tendenze è il lavoro a distanza, che è stato fortemente incoraggiato dalla pandemia e che probabilmente continuerà ad avere un impatto significativo su come le aziende gestiscono le loro attività e i loro dipendenti. Ciò potrebbe portare a un aumento dell’adozione di strumenti di collaborazione online, nonché a una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e nella posizione”.

Insomma, lo smart working è destinato a restare, almeno nel breve periodo. Non solo a causa della pandemia, ma anche per rispondere al desiderio di tempo fuori dalle mura dell’ufficio che si fa sempre più pressante. Meno viaggi in auto, meno stress negli spostamenti da/per il lavoro, più tempo guadagnato per il resto della vita privata. A patto che venga rispettato.

Più tecnologia per tutti e maggiore spazio alle donne

In seconda battuta, ChatGPT fa un’altra previsione che non arriva affatto inaspettata: aumenterà ulteriormente la richiesta di lavoratori con competenze digitali solide. L’AI conferma che serviranno sempre più programmatori, esperti di data science e di analisi dei dati e di figure competenti in grado di sfruttare nuove tecnologie. Inoltre, per il mondo del lavoro nel 20023 serve un salto tecnologico in più:

“La tecnologia sta anche continuando ad evolversi a un ritmo rapido e sta cambiando il modo in cui le aziende operano e creano valore.

L’intelligenza artificiale, la robotica e l’Internet of Things (IoT) stanno tutti avendo un impatto sui lavori e potrebbero continuare a farlo in futuro, sia automatizzando alcune attività che creando nuove opportunità”.

Che ChatGPT abbia un punto di vista leggermente a suo favore? Possiamo concederglielo. La previsione successiva regala un sospiro di sollievo per chi, da tempo, auspica la fine della differenza tra sessi quando si parla di carriera:

“Infine, ci si aspetta che i cambiamenti nella forza lavoro a livello globale, come l’aumento dell’età media e l’espansione della forza lavoro femminile, avranno un impatto sul modo in cui le aziende gestiscono le risorse umane e sui lavori disponibili”.

Il lavoro nel 2023: nessuna novità mozzafiato (forse)

Insomma, nessuna scioccante rivelazione. Solo previsioni solide, basate sull’osservazione di quanto già avviene, con un pizzico di ottimismo verso tendenze positive che renderanno il lavoro nel 2023 più al passo coi tempi. Come chiosa l’Intelligenza Artificiale,

“Queste sono solo alcune delle tendenze che potrebbero influire il mondo del lavoro nel 2023, ma ovviamente è impossibile prevedere con certezza come tutto si evolverà”.

Quindi, stiamo a vedere.