Lavoro in nero: rischi e sanzioni per il lavoratore che lo denuncia

Per il dipendente che denuncia il lavoro in nero non sono previsti rischi e sanzioni, ecco perchè.
8 anni fa
1 minuto di lettura

Cosa deve fare un lavoratore cui è stata promessa l’assunzione ma che non si vede fare un contratto regolarizzato?

Quando si lavora senza contratto si tratta di lavoro in nero, quando l’azienda non denuncia l’assunzione al centro per l’impiego, la dipendenza non è regolarizzata.

Un lavoratore che denuncia il lavoro nero, è bene chiarirlo subito, non rischia nessuna sanzione, anzi, l’unica conseguenza che potrebbe avere dalla denuncia è veder trasformare il rapporto di lavoro in un contratto full time a tempo indeterminato.

Come si può denunciare il lavoro in nero?

Ci sono diversi modi per denunciare il lavoro in nero, ma il più facile è sicuramente quello di procedere con una segnalazione alla Guardia di Finanza. Compilando l’apposito modulo. In questo caso la denuncia non può essere anonima anche se, il nome del lavoratore che presenta la denuncia deve rimanere segreto: il datore di lavoro, quindi, nel corso dell’ispezione, non ha accesso agli atti amministrativi e non potrà conoscere chi ha segnalato la cosa nè quello che hanno dichiarato i suoi dipendenti. La spiegazione è molto semplice, si vogliono evitare atti discriminatori nei confronti di chi ha denunciato il lavoro in nero, anche se la giurisprudenza ritiene che il datore di lavoro debba conoscere il nome di chi lo ha denunciato per potersi difendere meglio.

Non è detto, però, che la denuncia alla Guardia di Finanza debba essere presentata da uno dei dipendenti dell’azienda: la denuncia, infatti, può essere presentata anche da un soggetto terzo.

Si può denunciare il lavoro in nero anche rivolgendosi alla Direzione del lavoro, ufficio Ispettorato del Lavoro: tale denuncia può essere inviata per Pec o con una raccomandata da parte dell’avvocato, ma il lavoratore interessato può anche recarsi presso gli uffici e sporgere direttamente denuncia allegando un documento di identità.  L’Ispettorato del lavoro tenterà una conciliazione per imporre all’azienda la regolarizzazione del dipendente e il pagamento di tutti gli arretrati.

Se l’azienda, entro il termine entro il quale adempiere alla regolarizzazione, non paga i contributi dovuti per il dipendente parte la vera e propria ispezione con le sanzioni che ciò comporta.

Si ricorda che chi denuncia il lavoro in nero non rischia nulla (a patto che non stia fruendo di indennità di disoccupazione, nel qual caso potrebbe essere denunciato per indebita percezione di contributi statali). Le conseguenze sono solo per il datore di lavoro che sarà soggetto a sanzioni molto elevate.

Leggi anche: Voucher lavoro: vengono utilizzati per coprire il lavoro nero?

Articolo precedente

Modello detrazioni fiscali 2017 da presentare al sostituto d’imposta

Articolo seguente

Iva al 5% per alcuni aromi: basilico, rosmarino e salvia con aliquota agevolata