Con l’avvicinarsi del mese di dicembre, anche per molti datori di lavoro domestico si avvicina un appuntamento importante: il pagamento della tredicesima ai lavoratori domestici tenuti alle proprie dipendenze. Si tratta di una mensilità aggiuntiva che spetta di diritto, come per qualsiasi lavoratore dipendente, a colf, badanti e baby sitter, e che deve essere versata entro la fine dell’anno, generalmente in prossimità del Natale.
A chi spetta la tredicesima
La tredicesima spetta a tutti i lavoratori domestici, indipendentemente dal tipo di contratto, dalla retribuzione percepita o dal numero di ore settimanali. Anche chi lavora part-time o su base oraria ne ha diritto, così come chi presta servizio a tempo determinato o indeterminato.
Inoltre, nel caso in cui il lavoratore sia convivente con il proprio datore, quest’ultimo deve includere anche il valore del vitto e dell’alloggio nel calcolo complessivo della tredicesima. Questo perché tali elementi fanno parte a tutti gli effetti della retribuzione, anche se non vengono pagati in denaro.
Come si calcola la tredicesima i domestici
Il calcolo della tredicesima per i lavoratori domestici non è così complicato: in linea generale, corrisponde a una mensilità della retribuzione pattuita. Tuttavia, per determinare l’importo corretto è necessario considerare alcune variabili, come la durata del rapporto di lavoro e la presenza di eventuali benefici in natura.
Se il contratto include vitto e alloggio, questi devono essere aggiunti al valore dello stipendio mensile. Per esempio, se una badante convivente percepisce 1.100 euro al mese e il valore convenzionale di vitto e alloggio è stimato in 250 euro, la tredicesima sarà calcolata su una base di 1.350 euro.
Al contrario, se il collaboratore non è convivente con il datore e, quindi, non usufruisce di vitto e alloggio, la tredicesima sarà semplicemente pari alla retribuzione mensile pattuita.
Il calcolo proporzionale nei contratti iniziati durante l’anno
Un aspetto importante riguarda i rapporti di lavoro avviati nel corso dell’anno. In questi casi, la tredicesima dei lavoratori domestici non viene riconosciuta per intero, ma in proporzione ai mesi effettivamente lavorati.
Il calcolo è semplice: si divide la retribuzione mensile per dodici e si moltiplica il risultato per il numero di mesi di servizio svolti.
Per esempio, se una colf è stata assunta il 5 agosto 2024, avrà maturato la tredicesima per cinque mesi di lavoro (da agosto a dicembre). In questo caso, avrà diritto a 5/12 della retribuzione mensile, inclusi eventuali valori di vitto e alloggio se previsti nel contratto.
Questo metodo di calcolo assicura una retribuzione corretta e proporzionata, evitando che chi ha lavorato solo una parte dell’anno riceva un importo non commisurato al periodo di servizio.
La tredicesima in caso di cessazione del rapporto di lavoro
Anche quando il rapporto di lavoro termina prima di dicembre, il collaboratore domestico conserva il diritto a ricevere la quota di tredicesima maturata fino a quel momento.
Ciò significa che, in caso di licenziamento o dimissioni, il datore di lavoro deve versare un importo proporzionale ai mesi di lavoro effettivi.
Se, ad esempio, un contratto si è concluso il 30 settembre 2025, la lavoratrice o il lavoratore maturerà 9/12 della tredicesima. Anche in questa circostanza, se il contratto prevede vitto e alloggio, il valore di tali benefici deve essere incluso nel calcolo.
Questa regola garantisce la tutela dei diritti del lavoratore, evitando perdite economiche dovute alla cessazione anticipata del rapporto di lavoro.
L’importanza della corretta gestione della tredicesima dei domestici
Rispettare i termini e le modalità di calcolo della tredicesima non è solo un obbligo contrattuale, ma anche un segno di rispetto nei confronti del lavoratore. Gestire correttamente questo adempimento contribuisce a mantenere un buon rapporto tra le parti e ad evitare potenziali contestazioni o vertenze.
Per i datori di lavoro domestico, è consigliabile conservare sempre una ricevuta o una busta paga firmata che attesti l’avvenuto pagamento della tredicesima, specificando l’importo e il periodo di riferimento.
Riassumendo
- La tredicesima spetta anche a tutti i lavoratori domestici, pure part-time o conviventi.
- L’importo corrisponde a una mensilità, includendo vitto e alloggio se previsti.
- Se il contratto è iniziato durante l’anno, la tredicesima è proporzionata ai mesi lavorati.
- In caso di cessazione del rapporto, spetta la quota maturata fino a quel momento.
- Il pagamento deve avvenire entro dicembre, preferibilmente prima di Natale.
- Gestire correttamente la tredicesima garantisce equità e tutela dei diritti del lavoratore.