La crisi in Grecia non risparmia stavolta i dipendenti pubblici, i cui licenziamenti erano stati bloccati due anni fa dal governo socialista di George Papandreou, il quale sfuggì alla richiesta della Troika (UE, BCE e FMI) di smaltire il settore statale. Ieri, il Parlamento di Atene ha dato il via libera alle nuove misure di austerità, che prevedono il licenziamento di 15 mila dipendenti pubblici, di cui 4 mila entro maggio e altri 11 mila entro la fine del 2014.
Le nuove misure sono tese ad ottenere i nuovi aiuti da parte dei creditori per 8,8 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi saranno sbloccati con ogni probabilità dall’Eurogruppo di oggi.
E il governo ha annunciato che accanto a questi 15 mila seguiranno i licenziamenti per ulteriori 25 mila unità, che saranno presto comunicati. Si inizia, intanto, con i dipendenti sanzionati per corruzione, colpiti da provvedimenti disciplinari e ritenuti scarsamente efficienti, per giungere ai prepensionamenti e alla soppressione dei posti di quanti saranno costretti a cambiare sede di lavoro, passando per l’incentivo alle “dimissioni volontarie” dei cassintegrati, fino al licenziamento di unità di uffici e agenzie in via di soppressione o accorpamento.
La “super Imu” greca sarà estesa per tutto il 2013
Tra le altre misure anche un nuovo aumento delle tasse, con l’estensione dell’imposta straordinaria sugli immobili anche per il 2013 e avente ad oggetto anche immobili privi dell’energia elettrica, concedendo uno sgravio del 10-15% solo a determinate abitazioni (abbandonate, prive di energia elettrica, ricadenti in certe zone, su terreni agricoli). L’imposta si pagherà tramite la bolletta della luce; l’aumento delle ore di lavoro per gli insegnanti; la liberalizzazione di alcune professioni.
Il sindacato dei dipendenti pubblici, Adedy, ha indetto già una protesta – l’ennesima – contro le ultime riforme, chiamando a raccolta tutti gli iscritti contro provvedimenti considerati ingiusti.
Raggirate, poi, le norme sul salario minimo. Il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, ha previsto la possibilità per le autorità locali di assumere a tempo determinato disoccupati sotto i 25 anni e con paga mensile di 427 euro, 80 euro in meno del salario minimo previsto. Sopra i 25 anni, il salario sarebbe innalzato a 490 euro, ma sempre 90 euro in meno la paga minima. Per il ministro, tuttavia, si tratterebbe di disoccupati, quindi, in ogni caso di un sollievo per la loro situazione.
Disoccupazione in Grecia ai massimi storici
La Grecia vive il sesto anno consecutivo di recessione, che si è mangiata ben oltre un quarto del pil del 2007. Il tasso di disoccupazione è esploso a quasi il 30%, mentre la disoccupazione giovanile tocca ormai la metà degli appartenenti alla fascia di età 15-24 anni. E nonostante il taglio di 107 miliardi di euro di debito, attraverso la decurtazione del valore nominale dei titoli di stato ellenici, nonché l’attuazione di rigide misure di austerità, il debito pubblico è ancora al 158% del pil, mentre il pareggio di bilancio sembra un orizzonte lontano (Grecia travolta dalla disoccupazione, senza lavoro il 56% dei giovani).