Dito puntato contro l’attuale sistema di calcolo dell’ISEE, l’indicatore che determina l’accesso a molti bonus e agevolazioni. Uno strumento fondamentale per stabilire chi può beneficiare di contributi pubblici destinati a settori cruciali come scuola, sanità, affitti e sostegno alle famiglie.
Il leader della Lega, Matteo Salvini (attuale vicepremier e ministro di Infrastrutture e Trasporti), in un’intervista a Radio 24, ha sottolineato come i parametri in vigore non rispecchino più il contesto attuale. A suo avviso, aver comprato una piccola casa dopo anni di sacrifici o avere qualche risparmio in banca non dovrebbe automaticamente escludere un cittadino da qualsiasi tipo di aiuto pubblico.
Un monolocale o un bilocale, frutto di rinunce e risparmi prolungati, non trasformano un proprietario in un “Paperone” pronto a rinunciare a sostegni per scuola o salute.
Secondo Salvini, milioni di italiani vengono penalizzati da algoritmi che li considerano troppo “ricchi” per ottenere bonus, ma che in realtà non hanno un tenore di vita agiato. Aggiornare i criteri significa garantire maggiore giustizia sociale e un accesso più equo alle risorse disponibili. “Siamo nel 2025”, ha dichiarato, “e tutti gli strumenti devono essere aggiornati al 2025”.
Perché l’ISEE di oggi non è veritiero: affitto nodo dolente
Un punto evidenziato riguarda il concetto di affitto. Non sempre chi vive in affitto è in difficoltà economiche: talvolta si tratta di una scelta personale, magari per motivi di mobilità lavorativa o preferenze di vita. Allo stesso modo, chi decide di acquistare un piccolo appartamento spesso compie sacrifici significativi, come rinunciare a vacanze o spese superflue per molti anni. Considerare automaticamente più “agiati” coloro che hanno optato per la proprietà immobiliare può quindi risultare ingiusto.
L’attuale sistema rischia di concentrare i benefici sempre sugli stessi nuclei familiari, con il pericolo che alcune persone accumulino diversi bonus, mentre altre, pur in difficoltà, ne restano escluse. Salvini ha messo in guardia contro questa possibile iniquità: quando pochi beneficiari riescono a cumulare più aiuti, si crea una disparità che contraddice lo spirito di solidarietà alla base dei contributi pubblici.
Come funziona oggi il calcolo dell’ISEE
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è calcolato tenendo conto del reddito e del patrimonio di tutti i membri di un nucleo familiare. Per l’ISEE 2025, i dati utilizzati si riferiscono alla situazione economica del 2023. Questo significa che il valore certificato non rappresenta lo stato attuale delle famiglie, ma una fotografia di due anni prima.
In due anni, però, le condizioni economiche possono cambiare profondamente. Una famiglia potrebbe aver utilizzato i propri risparmi, aver venduto una casa. Oppure, al contrario, potrebbe aver migliorato la propria situazione economica senza che ciò emerga dall’indicatore. Questo scarto temporale rischia di rendere l’ISEE uno strumento meno preciso e, in alcuni casi, iniquo.
Le conseguenze pratiche dell’attuale sistema
L’utilizzo di dati patrimoniali e reddituali non aggiornati può comportare diversi effetti negativi. Ad esempio, una famiglia che nel 2023 possedeva un immobile oggi venduto, nel 2025 potrebbe essere considerata ancora proprietaria, con la conseguente esclusione da bonus psicologo 2025, bonus per affitti o sostegni scolastici, ecc.
Allo stesso modo, chi nel frattempo ha speso gran parte dei propri risparmi per spese impreviste potrebbe apparire ancora come un soggetto “abbiente”, senza però disporre concretamente di quelle risorse.
Questa discrepanza tra realtà economica e dati dichiarati mina la fiducia dei cittadini negli strumenti di welfare e può generare percezioni di ingiustizia. Il rischio è che le politiche di sostegno perdano efficacia, finendo per non raggiungere coloro che ne hanno davvero bisogno.
Verso un ISEE più realistico e aggiornato
L’idea di aggiornare i criteri del calcolo ISEE risponderebbe alla necessità di avere un sistema più aderente alle condizioni attuali delle famiglie. Un possibile adeguamento potrebbe includere l’uso di dati più recenti o una revisione delle soglie patrimoniali, in modo da evitare che piccoli risparmi o la proprietà di un modesto appartamento diventino motivo di esclusione.
Un ISEE più dinamico, che tenga conto dei cambiamenti economici in tempi più brevi, permetterebbe di distribuire le risorse pubbliche in modo più equo e mirato.
La questione sollevata dal leader della Lega non riguarda solo aspetti tecnici, ma toccherebbe principi fondamentali di equità e giustizia sociale. In un periodo in cui l’economia e il costo della vita cambiano rapidamente, strumenti statici rischiano di amplificare le disuguaglianze. Un aggiornamento dei criteri ISEE non sarebbe, quindi, solo un adeguamento formale, ma un passo concreto per garantire pari opportunità a tutte le famiglie. Indipendentemente dalle scelte abitative o dalla gestione dei risparmi passati.
Riassumendo
- L’ISEE attuale usa criteri vecchi che non riflettono le condizioni economiche reali.
- Salvini propone di aggiornare l’ISEE per garantire maggiore equità sociale.
- Un piccolo appartamento o pochi risparmi non indicano vera ricchezza.
- Chi vive in affitto non è sempre economicamente svantaggiato.
- L’ISEE 2025 usa dati del 2023, creando discrepanze con la situazione attuale.
- Aggiornare i criteri eviterebbe bonus concentrati sempre sugli stessi beneficiari.