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Oggi: 05 Dic, 2025

Dall’INPS aumenti e arretrati di pensione, ecco quando devi presentare domanda

Aumenti e arretrati di pensione si possono prendere dall'INPS, ma occorre presentare la domanda di ricostituzione: ecco a cosa serve.
3 settimane fa
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Ecco perché una pensione che l'INPS liquida in base al calcolo, con poco più di 380 euro al mese può passare a circa 750 euro mensili.
Foto © Investireoggi

C’è uno strumento poco conosciuto ma molto utile a disposizione dei pensionati italiani, capace non solo di far ottenere una pensione più alta, ma anche di recuperare somme arretrate.
>Si chiama ricostituzione della pensione ed è una procedura che consente di chiedere all’INPS il ricalcolo dell’importo della pensione già in pagamento.
>Si tratta di un diritto di ogni pensionato, esercitabile presentando un’apposita domanda tramite il sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure con l’assistenza di un Patronato.
Capire quando e perché conviene presentarla è fondamentale, perché in molti casi la ricostituzione può portare aumenti immediati e arretrati fino a cinque anni.

Dall’INPS aumenti e arretrati di pensione: ecco quando presentare domanda

Uno dei casi più comuni di utilizzo della domanda di ricostituzione è quello reddituale.
>Molte prestazioni previdenziali, infatti, dipendono dal reddito del pensionato o del suo coniuge: basti pensare alle integrazioni al minimo, alle maggiorazioni sociali o ad alcune indennità collegate.
Anche quando la pensione principale non è direttamente condizionata dal reddito, l’INPS può riconoscere somme aggiuntive mensili, ma solo se si rispettano determinati limiti reddituali.

Per questo, l’Istituto richiede ai pensionati di partecipare ogni anno alla cosiddetta campagna RED, attraverso cui devono comunicare i propri redditi.
>Si tratta di un adempimento obbligatorio sia per chi non presenta la dichiarazione dei redditi, sia per chi, pur presentando il modello 730, percepisce altri redditi non dichiarati che possono incidere sulla pensione.

Omissioni e dimenticanze non precludono il diritto ad aumenti e arretrati

Può capitare che chi non aderisce alla campagna RED subisca riduzioni o sospensioni di alcune prestazioni da parte dell’INPS.


In mancanza di comunicazioni, infatti, l’Istituto presume la perdita del diritto ai benefici collegati al reddito.

La soluzione, per chi ha dimenticato o omesso di comunicare i propri redditi, è proprio la domanda di ricostituzione della pensione.
Con essa si può ripristinare la corretta misura della pensione e ottenere eventuali somme non percepite.

Anche chi ritiene che la propria pensione sia stata liquidata in misura inferiore al dovuto può fare ricorso a questo strumento:
inserendo i redditi effettivi, anche retroattivamente, può ottenere un aumento dell’importo mensile e arretrati fino a cinque anni indietro.

Gli altri casi in cui si deve utilizzare la ricostituzione

La ricostituzione non riguarda solo i redditi, ma anche i contributi previdenziali.
Anche in questo caso si possono ottenere fino a cinque anni di arretrati.
È utile, ad esempio, quando al momento della liquidazione non sono stati conteggiati tutti i contributi versati.

Accade spesso con lavoratori autonomi che, per ritardi nei versamenti o per cartelle contributive saldate successivamente alla pensione, si trovano con contributi non considerati nel calcolo iniziale.
In questi casi, la domanda di ricostituzione permette di includere i contributi mancanti, con conseguente aumento della pensione e recupero delle somme non corrisposte.

Lo strumento è utile anche per il riconoscimento di assegni familiari ai pensionati, qualora il coniuge risulti a carico.

O ci siano altri familiari che danno diritto al trattamento di famiglia.

In sintesi, la ricostituzione della pensione è un mezzo semplice ma potente. Consente di correggere errori o omissioni e di ottenere ciò che spetta, sia per il presente sia per il passato.
Un’operazione che può valere diverse centinaia o migliaia di euro, a seconda dei casi. E che ogni pensionato dovrebbe conoscere e, se necessario, utilizzare.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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