Fino a che grado di parentela si può chiedere la 104?

La Legge 104 viene riconosciuta a coloro che assistono familiari con disabilità entro specifici gradi di parentela. Ecco di quali si tratta.
2 settimane fa
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Legge 104
Foto © Pixabay

Fino a quale grado di parentela è possibile chiedere la legge 104? Come canta Claudio Baglioni con il brano Uomini persi: “Sotto un quadrato di stelle dentro i cortili dei palazzi e la famiglia a comprare il cappotto nuovo e tutti intorno a dire come gli stava…”.  Per ognuno di noi la famiglia è un rifugio prezioso. È il luogo in cui ci sentiamo accolti, compresi e mai soli, anche nei momenti più difficili.

È fatta di sguardi che capiscono senza parole, di presenze che non mollano quando tutto il resto traballa. Nei momenti bui è il punto di riferimento e la forza che ci tiene in piedi.

Può non essere perfetta, ma è vera e soprattutto c’è quando si hai più bisogno. Lo sanno bene le persone che vivono con una disabilità e chi li accompagna nel percorso di assistenza.

Fino a che grado di parentela si può chiedere la 104?

Chi si prende cura di una persona non autosufficiente lo fa con una responsabilità profonda e un amore che sostiene ogni giorno con pazienza e dedizione.  Una forma di aiuto indubbiamente importante, che allo stesso tempo comporta molte difficoltà nel gestire ogni aspetto della quotidianità. Proprio per questo motivo la legge riconosce delle misure ad hoc ai familiari che prestano assistenza, come ad esempio i permessi Legge 104. Il tutto al fine di poter garantire le cure necessarie, senza rinunciare al lavoro o ad altre esigenze personali. Ma fino a quale grado di parentela si ha diritto a tali agevolazioni? Ebbene, come spiegato sul sito dell’Inps:

“I permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti:

  • disabili in situazione di gravità;
  • genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
  • coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 76/2016), parenti o affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.

Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 76/2016) della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”.

Qual è la differenza tra parenti e affini?

I permessi e le agevolazioni previste dalla Legge 104 per prestare assistenza ad una persona con disabilità grave, quindi, possono essere estesi fino ai parenti e affini di terzo grado.

Tale estensione però, è bene sottolineare, è vincolata al rispetto di determinati vincoli. In particolare, i parenti o affini di terzo grado possono beneficiarne solamente nel caso in cui i parenti di grado più stretto abbiano più di 65 anni, siano a loro volta affetti da patologie invalidanti, siano deceduti o risultino mancanti. Ma qual è la differenza tra parenti e affini?

Ebbene, con il termine parentela si fa riferimento al rapporto che intercorre tra persone che discendono da uno stesso antenato e che sono legate da un vincolo di consanguineità.

L‘affinità, invece, fa riferimento al rapporto che si crea tra una persona e i parenti del proprio coniuge. Entrando nei dettagli, i parenti di primo grado sono i genitori e figli, sia biologici che adottivi. Sono di secondo grado, invece, i nonni, i fratelli e i nipoti. In quest’ultimo caso si fa riferimento ai figli dei figli. Sono considerati parenti di terzo grado i bisnonni, gli zii e i nipoti. In quest’ultimo caso si fa riferimento ai figli dei fratelli. Per quanto riguarda gli affini, sono considerati di primo grado i suoceri. I nonni del coniuge e i cognati, invece, sono affini di secondo grado. Per finire sono considerati affini di terzo grado i bisnonni, gli zii e i nipoti del coniuge.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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