L’Agenzia Entrate emana la Circolare n. 5/E del 2024 con cui fa il punto sulle principali misure di welfare aziendale (e non) dopo le novità introdotte con la legge di bilancio 2024.

Nel documento di prassi, quindi, l’Amministrazione finanziaria esamina l’esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Spazio anche alla proroga del bonus lavoratori del settore turistico. Ci riferiamo al trattamento integrativo riconosciuto in busta paga, da non confondersi con il bonus IRPEF di 100 euro.

Si parla anche del riscatto ai fini pensionistici di periodi non coperti da retribuzione. Affrontata altresì la questione la conferma della riduzione dal 10% al 5% dell’imposta sostitutiva sui c.d. premi di produttività.

Welfare aziendale 2024, dai fringe benefit ai premi di produttività

Con riferimento specifico al welfare aziendale 2024, l’Agenzia Entrate nella circolare in esame esamina le novità e laddove necessario fornisce le precisazioni dovute. Le misure analizzate, in dettaglio, riguardano:

  • le modifiche in materia di non imponibilità IRPEF del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché di somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro (c.d. fringe benefit). Tra detti fringe benefit possono rientrare non solo le somme per il pagamento delle utenze domestiche (energia elettrica, acqua e gas), ma anche quelle per l’affitto o gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale del lavoratore, anche se il contratto di affitto o il mutuo sono intestati al coniuge o a un altro familiare del dipendente
  • le modifiche in materia di determinazione del compenso in natura derivante dai prestiti erogati ai lavoratori dipendenti
  • la riproposizione per il periodo d’imposta 2024 dell’imposta sostitutiva al 5% per i premi di risultato.

Quest’ultima disposizione resta riservata ai lavoratori dipendenti del settore privato con un reddito da lavoro, nell’anno 2023, non superiore a 80.000 euro.

Bonus lavoratori del turismo sotto la lente del fisco

Viene analizzata anche la proroga del c.

d. bonus lavoratori settore turistico. Si tratta del trattamento integrativo speciale riconosciuto ai lavoratori del comparto turismo (inclusi quelli degli stabilimenti balneari) che non concorre alla formazione del reddito.

Il beneficio è stato riconosciuto per il periodo paga dal 1° giugno 2023 al 21 settembre 2023 ai lavoratori del turismo limitatamente al settore privato con reddito di lavoro dipendente conseguito per il periodo d’imposta 2022 non superiore a 40.000 euro.

La legge di bilancio 2024 lo ha prorogato anche per il periodo paga che va dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024. In tal caso è il reddito del periodo d’imposta 2023 a non dover risultare superiore a 40.000 euro.

Nella verifica del predetto limite reddituale devono essere inclusi tutti i redditi di lavoro dipendente (anche quelli corrisposti da più datori di lavoro) conseguiti dal lavoratore nel periodo d’imposta 2023, compresi quelli derivanti da attività lavorativa diversa da quella svolta nel settore turistico, ricettivo e termale e della somministrazione di alimenti e bevande.

Il beneficio si sostanzia in un bonus ricevuto in busta paga e pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuato nei giorni festivi. È riconosciuto direttamente dal datore di lavoro dietro specifica richiesta del lavoratore stesso, il quale deve attestare il requisito reddituale.

Riassumendo