La manovra di bilancio 2024 dopo l’ok del Senato ha incassato anche il via libera della Camera. Dunque, è divenuta legge. Scongiurato l’esercizio provvisorio (se la finanziaria non fosse stata approvata entro la fine del 2023), trovano spazio alcune misure anche in favore dei lavoratori dipendenti.

Tra queste la conferma, per il periodo d’imposta appena entrato, dell’imposta sostitutiva con aliquota ridotta sui premi di produttività.
Parliamo degli emolumenti retributivi dei lavoratori dipendenti privati di ammontare variabile e la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili.

Possono essere erogati anche nella forma di partecipazione del lavoratore agli utili dell’impresa.

La tassazione sostitutiva dal 2016

I premi di produttività rappresentano a tutti gli effetti parte dello stipendio del lavoratore dipendente. Quindi, come tali dovrebbero essere assoggettati all’IRPEF (imposta sul reddito persone fisiche) e alle ordinarie addizionali (comunale e regionale).

Tuttavia, al fine di indurre il lavoratore a partecipare alla produttività aziendale, il legislatore negli anni ha pensato di tassarli con imposta sostitutiva avente aliquota favorevole. L’aliquota ordinariamente prevista per tale tassazione sostitutiva è del 10% (commi da 182 a 189, della Legge n. 208/2015 e successive modificazioni, e dal D.M. 25 marzo 2016).

Da quel momento, la tassazione sostitutiva dei premi di produttività è divenuta quella ordinaria, salvo espressa rinuncia da parte del lavoratore. Questo significa che il datore di lavoro su tali compensi applica l’aliquota del 10% sostitutiva dell’IRPEF (passata a tre scaglioni). Solo se il lavoratore comunica di volere la tassazione IRPEF, allora il datore applicherà quest’ultima.

Premi di produttività: anche nel 2024 aliquota al 5%

Non tutti i lavoratori possono, tuttavia, godere dell’imposta sostitutiva in esame. Il legislatore, infatti, pone una condizione reddituale. Inoltre stabilisce anche un limite su cui poterla applicare. In dettaglio:

  • l’imposta sostitutiva si applica su premi di produttività fino ad un importo complessivo di 3.000 euro lordi (che aumenta a 4.000 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro);
  • possono goderne solo i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito da lavoro dipendente (verificato rispetto all’anno precedente a quello di percezione dei premi) non superiore a 80.000 euro.

Detto ciò, con riferimento all’anno d’imposta 2023 il legislatore aveva previsto che l’aliquota d’imposta scendesse al 5%.

Adesso, con la manovra di bilancio 2024 (comma 18) si conferma tale aliquota anche per l’anno d’imposta 2024. Quindi, il lavoratore dipendente con reddito anno 2023 non superiore a 80.000 euro, vedrà applicarsi l’aliquota del 5% sui premi di produttività che percepirà nel 2024. Se questi vuole avere la tassazione IRPEF deve comunicarlo al datore di lavoro.

Riassumendo…

  • l’aliquota ordinaria di tassazione sostituiva sui premi di produttività è del 10%
  • per i premi di produttività percepiti nel 2023 l’aliquota fu stabilita al 5%
  • la legge di bilancio 2024 conferma l’aliquota del 5% anche per i premi percepiti nel 2024
  • la tassazione sostitutiva rappresenta il regime ordinario (quindi, se il lavoratore non la vuole deve comunicarlo espressamente al datore).