La questione dei pagamenti in contanti è tornata prepotentemente in auge in questo ultimo periodo e ha riacceso anche l’attenzione su banconote e monete di valore che si potrebbero avere in casa. Ci sono anche oggetti che un tempo avevano un valore economico e che oggi hanno perso la loro funzione: pensiamo ai gettoni telefonici e alle schede telefoniche. Quanto valevano prima? La durata di una o più telefonate. Oggi, invece, se ben conservate e contenenti ancora il valore di facciata, possono valere una fortuna.

Quanto vale oggi un gettone telefonico

Un tempo serviva per avviare la chiamata presso la cabina telefonica ma poteva anche essere scambiato come una moneta e valeva 200 lire. Chi non ricorda il gettone telefonico? Se ne avete ancora qualcuno in casa sappiate che potreste trovare collezionisti interessati. La valutazione del valore di un gettone non è mai facile e immediata. Dobbiamo precisare per onestà intellettuale che molti valgono circa un euro. Tuttavia ci sono gettoni telefonici rari che, se ben conservati (ovvero privi di graffi), possono essere venduti per qualche centinaio di euro. Il valore del gettone dipende quindi dall’anno e dallo stato di conservazione.

Tra le serie di valore c’è sicuramente il cd STIPEL del 1927: tra i primissimi gettoni apparsi in Italia, oggi può essere valutato circa 80 euro.

Se nella parte inferiore del gettone leggete la sigla 7607, 7905 o 7809, il gettone potrebbe valere tra i 10 e i 30 euro tra i collezionisti.

Quanto valgono le vecchie schede telefoniche tra i collezionisti?

Dopo i gettoni arrivarono le schede telefoniche, che permettevano di fare più telefonate. Ce ne sono alcune, in serie limitata, che possono valere addirittura fino a dieci mila euro anche se, chiaramente, si tratta di esemplari molto rari. In molti potrebbero trovarsene diversi tipi in casa perché negli anni 90 andava di moda collezionarle.

Le prime schede telefoniche illustrate sono state quelle prodotte dalla Technicard System, che riproducevano le bellezze architettoniche ed artistiche d’Italia per regioni attraverso immagini scelte dagli Assessori al Turismo.

Tra i collezionisti le carte telefoniche rare vengono classificate come:

  • ordinarie, schede telefoniche Telecom (o prima ancora Sip) di ampia tiratura;
  • pubblicitarie, commissionate da società terze a scopo commerciale;
  • tematiche, dedicate ad un tema specifico;
  • speciali, emesse in occasione di ricorrenze in tiratura limitata.

Queste ultime, se perfettamente conservate, possono valere anche migliaia di euro. Segnaliamo la scheda telefonica che ritrae la Torre di Pisa valutata intorno ai tre mila euro. Sei curioso di sapere quali schede telefoniche valgono fino a 10 mila euro? Arrivare a questa cifra con una sola carta non è facile ma può capitare con le collezioni di schede precursorie prodotte tra il 1977 e il 1981 dalla Sida, le schede Urmet bianche (1985-86) e rosse (1986-88) in cartone resistente, le schede omaggio commissionate da alcune compagnie aree (come Alitalia o Lufthansa), le schede della serie “Labirinto” e quelle che raffiguranti opere d’arte (oltre alla Torre di Pisa, Alberobello o lavori di Michelangelo).