Nel 2024, chi oggi ha 60 anni di età non può andare in pensione facilmente. Questo esclude alcune misure di nicchia come Opzione Donna o la pensione per i disabili, specifiche per il tipo di lavoro svolto. Anche le pensioni anticipate ordinarie o la quota 41 per i lavoratori precoci non sono opzioni praticabili, poiché per andare in pensione a 60 anni con queste misure, che non presentano un limite anagrafico definito, sarebbe necessario aver iniziato a lavorare molto prima dei 18 anni e aver mantenuto un’occupazione quasi ininterrotta.

Tuttavia, chi oggi ha 60 anni si trova in una situazione particolare; alcuni di essi potrebbero infatti aspirare a una pensione nel 2026, pur avendo la possibilità di lasciare il lavoro già oggi.

“Buonasera, ho 60 anni e lavoro da 39 anni nel campo della manutenzione degli edifici. Sono stanco di lavorare, avendo iniziato a 18 anni nello stesso settore, senza mai sfruttare periodi di malattia e sempre in servizio. Sono estremamente stanco, e inoltre il mio datore di lavoro sembra aver ottenuto appalti all’estero e potrebbe licenziarmi per poi richiamarmi in servizio, sotto una nuova azienda, dopo qualche mese di disoccupazione. La prospettiva di lavorare lontano da casa mi rende ancora più perplesso. C’è qualche opzione che mi consenta di andare in pensione subito?”

Va in pensione nel 2026 chi oggi ha 60 anni, non immaginate come

Andare in pensione a 60 anni con 39 anni di contributi non è immediatamente realizzabile. Tuttavia, non è necessario scoraggiarsi completamente. Esiste una soluzione che sembra perfetta per la situazione lavorativa descritta dal nostro lettore. Il previsto licenziamento, anche se temporaneo, funge da facilitatore per il suo desiderio di ritirarsi dal lavoro. Nonostante non possa pensionarsi subito nel 2024, ha la possibilità di lasciare il lavoro immediatamente, con la pensione prevista per il 2026. Scopriamo come tutto ciò sia possibile.

Ecco una soluzione utile per chi non ha oggi età e contribuzione utile alla pensione

Chi perde il lavoro per cause non imputabili a propria volontà ha diritto fino a 24 mesi di Naspi, l’indennità di disoccupazione.

Questo beneficio è particolarmente vantaggioso per chi, come il nostro lettore, è stanco di lavorare. Grazie alla contribuzione figurativa inclusa nella Naspi, è possibile completare il percorso contributivo necessario per accedere a misure pensionistiche specifiche, come la quota 41 per i lavoratori precoci, prevista anche per il 2026. In pratica, il nostro lettore potrebbe beneficiare prima della Naspi e poi mirare alla pensione nel 2026.

Tutti i pro e i contro di questa soluzione alternativa

Certamente, dovrà considerare che l’importo della Naspi diminuisce dopo i primi sei mesi, con una riduzione costante del 3% al mese. Tuttavia, questa soluzione potrebbe consentirgli di raggiungere il suo obiettivo principale: liberarsi di un lavoro logorante. Essendo un lavoratore nel settore edile o nella manutenzione degli edifici, rientra nelle 15 categorie di lavoro gravoso previste per la quota 41 o per l’Ape sociale.