In pensione con la Quota 41 per i lavoratori precoci. Oppure con la misura di pensionamento anticipato Opzione Donna per le lavoratrici dipendenti ed anche per le lavoratrici autonome. E per tutti gli altri, a partire dal 2023, potrebbe esserci non la Quota 102, rinnovata per un altro anno. Ma addirittura la Quota 104.

Da Quota 41 precoci a Opzione Donna lavoratrici, passando per la Quota 104, ecco infatti come andremo in pensione dal 2023. Specie se, come già si vocifera, la riforma strutturale della previdenza del Governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dovesse saltare.

Quota 41 precoci, Opzione Donna lavoratrici e per tutti gli altri Quota 104: così andremo in pensione nel 2023

Sul rischio di rinvio della riforma, prima di tutto, c’è da dire che la Quota 41 precoci non è al tavolo di confronto tra il Governo ed i Sindacati. Sebbene il dialogo sia ormai interrotto da oltre tre mesi.

In ballo, infatti, c’è la Quota 41 pura che, pur tuttavia, rischia di rimanere solo nel campo delle ipotesi. Al riguardo c’è non a caso chi afferma che in realtà la Quota 41 pura, e non quella per i lavoratori precoci, rischia di rimanere bloccata a causa dell’aumento dello spread.

Ci sarà Opzione Donna pure l’anno prossimo?

L’ipotesi di Quota 104, invece, sarebbe per il 2023 l’evoluzione, con un ulteriore scalino anagrafico, della Quota 102 di quest’anno. Ma oltre alla Quota 41 precoci, attenzione pure ad Opzione Donna. Prorogata per l’anno in corso, ma ad oggi non confermate per il 2023.

Così come al momento è in ghiaccio l’iter di riforma finalizzato, tra l’altro, all’introduzione e all’istituzione della pensione di garanzia giovani. E lo stesso dicasi per il rilancio della previdenza complementare e per la possibilità di istituire bonus contributivi a favore ed a tutela, a livello previdenziale, delle donne con figli.