Cambia ancora la riforma pensioni 2024 per i dipendenti pubblici. La commissione bilancio del Senato ha terminato l’esame finale degli emendamenti alla manovra finanziaria riguardanti le pensioni degli statali che ricadono in particolari situazioni contributive. Medici e operatori sanitari, maestri d’asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari potranno tranquillamente lasciare il lavoro senza tagli alle pensioni ordinarie

Confermate, invece, le penalizzazioni per le uscite anticipate nel 2024 per le quali non sono stati accolti alcuni emendamenti del governo. Restano salvaguardati i diritti alla pensione maturati entro il 31 dicembre 2023 (cristallizzazione del diritto).

Per i soli medici e operatori sanitari viene introdotto un meccanismo di tutela che, in caso di pensione anticipata, prevede una decurtazione dell’assegno che diminuisce quanto più si ritarda il pensionamento.

Pensioni 2024: quali sono i dipendenti pubblici coinvolti

Per inciso, i tagli alle pensioni 2024 riguardano solo alcune categorie di dipendenti pubblici appartenenti a vecchie gestioni pensionistiche. Più esattamente riguardano coloro che in passato hanno versato contributi nella Cpdel (cassa per le pensioni degli enti locali), nella Cps (cassa per le pensioni dei sanitari), nella Cpi (cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate) e Cpug (cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari). Casse confluite poi nell’Inpdap e poi nell’Inps.

L’articolo 33 della Legge di Bilancio 2024 prevede che coloro che lavorano o hanno lavorato in questi settori e percepiscono la retribuzione da meno di 15 anni subiranno una riduzione della pensione in caso di uscita anticipata. Come conseguenza dell’aggiornamento delle aliquote di rendimento (ferme al 1965).

Nessuna penalizzazione, invece, se detti lavoratori pubblici rinunceranno alla pensione anticipata e decidendo di uscire con la vecchiaia a 67 anni (medici di base in pensione a 68 anni di età) o a seguito di collocamento a riposo a 65 anni. Viene quindi salvaguardato il diritto acquisito solo per le pensioni ordinarie, mentre è modificato il sistema di calcolo per le uscite anticipate.

Penalizzazione soft per le pensioni di medici e infermieri

Come prevede l’ultima revisione della riforma pensioni 2024 del Senato, per medici e operatori sanitari saranno introdotte delle eccezioni al nuovo sistema di calcolo della rendita in caso di uscita anticipata. Le recenti proteste dei professionisti e del comparto sanità hanno spinto il governo e rivedere le proprie posizioni. Pertanto, come si legge nell’emendamento alla manovra:

al fine di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e di garantire i livelli essenziali di assistenza per il personale sanitario è previsto che la decurtazione del trattamento sia ridotta in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile“.

In altre parole, la penalizzazione è annullata se si ritarda il pensionamento di 3 anni rispetto a quanto previsto per gli altri dipendenti pubblici coinvolti. Ma la modifica riguarda anche le finestre di uscita, cioè i tempi di attesa prima di percepire la pensione una volta raggiunti i requisiti richiesti.

Secondo quanto contenuto nella legge in fase di approvazione, è previsto, rispetto alla legislazione vigente, il posticipo di 1 mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano i requisiti nel 2026, di 4 mesi se si maturano i requisiti nel 2027 e di 6 mesi se si maturano i requisiti dal primo gennaio 2028.

Riassumendo…

  • Confermati i tagli alle pensioni 2024 anticipate dei dipendenti pubblici.
  • Medici e infermieri saranno più tutelati per le uscite anticipate rispetto agli altri
  • Chi matura i requisiti per andare in pensione entro il 31 dicembre 2023 è salvaguardato e non subirà penalizzazioni.
  • Dal 2024 cambiano anche le finestre di uscita per tutti.