Sono pervenute nuove segnalazioni sulla truffa della busta verde, in tutta Italia. Vediamo come funziona e come difendersi. All’apparenza sembra la classica busta da raccomandata di quando si riceve una multa. Proprio il fatto che la notifica non avvenga tramite raccomandata dovrebbe mettere in allerta che si tratta di una truffa.

E’ un sistema di truffa molto vecchio: la prima volta ve ne avevamo parlato addirittura tre anni fa ma evidentemente, viste le segnalazioni, qualcuno ha pensato di rispolveralo.

Finte multe per eccesso di velocità: come funziona la truffa della busta verde

Nella fatidica busta verde è contenuto un (falso) verbale di multa per eccesso di velocità con importo che può variare dai 180 fino ai 250 euro; i fogli specificano anche l’iban del conto corrente sul quale indirizzare il bonifico, pena l’apertura di un contenzioso con rischio di pignoramento dei beni. Spesso nel verbale si riporta una multa presa all’estero, il che potrebbe portare a giustificare il diverso iter di notifica, facendo cadere la vittima in errore. In molte segnalazioni si dice che il verbale è scritto per metà in italiano e per metà in lingua croata. La polizia postale ha messo in allerta i possibili destinatari: non si tratta di un atto giudiziario regolare ma di un meccanismo di truffa. Questo purtroppo si rileva efficace se in effetti l’automobilista è stato all’estero in macchina. Ecco perché una nuova ondata di missive di questo genere potrebbe registrarsi ad inizio dell’anno prossimo, dopo le vacanze di Natale.

Sulla base di queste considerazioni, la Polizia Postale ha suggerito di non effettuare assolutamente il pagamento sull’IBAN riportato senza prima aver segnalato la comunicazione alla polizia postale per la verifica del contenuto e della fonte.