Oggi vi riportiamo l’allarme di due forme di truffa legate all’auto che sono tornate a circolare in questo periodo. Pur non trattandosi di sistemi del tutto nuovi, continuano a fare vittime. Dunque appare opportuno mettere in guardia gli automobilisti sul funzionamento di queste truffe auto in modo da non farsi trovare impreparati di fronte ad episodi sospetti.

La truffa della bottiglia di plastica nella gomma dell’auto

Questo sistema ha come obiettivo il furto dell’auto. Il meccanismo è semplice ma (purtroppo) efficace: si inserisce una bottiglia di plastica tra la gomma e la carrozzeria.

Quando l’ignaro automobilista mette in moto e cerca di partire, sentirà uno strano e fastidioso rumore dovuto alla plastica che si schiaccia provenire dalla gomma e di istinto scenderà a controllare di che cosa si tratta. Ovviamente i truffatori, appostati nei paraggi, avranno avuto cura di inserire la bottiglietta dal lato passeggero, in modo da costringere la vittima a fare il giro della vettura. Questo gli dà il tempo necessario per salire in macchina e scappare via con l’auto rubata.

Busta verde a casa: la truffa della finta multa

La seconda truffa di cui vi parliamo in questo articolo (e di cui ci siamo già occupati in passato) è invece solo indirettamente legate al mondo delle auto perché si basa su finti verbali di multa. Le vittime ricevono a casa la classica busta verde in cui di norma è contenuto il verbale per un’infrazione auto.

Nei fogli viene indicato l’iban del conto corrente per effettuare il bonifico: chi non provvede, si legge, rischia l’apertura di un contenzioso e il conseguente pignoramento dei beni. Il verbale si riferisce spesso ad una presunta multa presa all’estero, il che potrebbe servirebbe a giustificare il diverso iter di notifica, facendo cadere con maggiore probabilità  la vittima nella truffa.

La polizia postale mette in guardia i possibili destinatari: non si tratta di un atto giudiziario a norma ma di un meccanismo di truffa rispolverato.