“Molti dei mali delle attuali società capitalistiche e comuniste scompariranno con l’introduzione di un reddito minimo annuo garantito. Il nocciolo di quest’idea è che tutte le persone, che lavorino o meno, devono godere dell’incondizionato diritto a non morire di fame e ad avere un ricovero. Non dovranno ricevere più di quanto sia indispensabile per mantenersi, ma non dovranno neppure ricevere di meno“, affermava Erich Fromm. Tutti quanti abbiamo bisogno di un reddito grazie a cui poter soddisfare le varie esigenze personali.

In tale ambito a rivestire un ruolo importante è il lavoro, che è un diritto e un dovere di ogni cittadino. Grazie ad esso è possibile produrre beni e servizi che verranno acquistati da altre persone. Le aziende ottengono così il denaro da poter investire nella propria attività e assumere nuovo personale. Una sorta di circolo vizioso che alcune volte si inceppa. Lo sanno bene, purtroppo, le tante persone che percepiscono uno stipendio particolarmente basso o addirittura fanno fatica a trovare un lavoro.

A rendere tutto ancora più complicato è l’aumento generale dei prezzi che diminuisce il potere di acquisto delle persone. Proprio in tale contesto si fa largo l’ipotesi dell’introduzione del reddito di cittadinanza europeo. Un sussidio che servirebbe ad assicurare un sostentamento alle fasce più deboli della popolazione. Ma come sarebbe finanziato? A rispondere a tale quesito ci ha pensato di recente l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

Tridico rispolvera il Reddito di Cittadinanza Europeo: ecco come sarebbe finanziato

Intervenuto nel corso di un dibattito organizzato dal Movimento 5 Stelle a Bruxelles in merito al tema del salario minimo, Pasquale Tridico ha avanzato la proposta di introdurre il reddito di cittadinanza europeo. Quest’ultimo verrebbe finanziato attraverso il bilancio dell’Unione Europea. Entrando nei dettagli l’ex presidente dell’Inps ha sottolineato come a suo avviso tale sussidio avrebbe come obiettivo:

“non solo di costituzione di un germoglio del welfare europeo, ma anche quello di stabilizzazione degli shock asimmetrici eventuali che si verificano in ogni crisi in Europa […] Il meccanismo di reddito minimo dovrà essere finanziato dal budget centrale, così come è stato Sure, un meccanismo non permanente di finanziamento comune”. Secondo Tridico il reddito di cittadinanza europea dovrebbe essere “pagato attraverso trasferimento centralizzato da parte di Bruxelles con finanziamenti che si raccolgono attraverso tutti gli Stati membri a seconda del loro peso” economico.

I fondi verrebbero poi distribuiti “sulla base del bisogno, della povertà, dei tassi di disoccupazione” di ogni Paese.

Sempre Tridico ha inoltre avanzato la proposta di istituire una sorta di corporate tax europea, ovvero una tassa sui profitti delle società. Stando ai calcoli dell’ex presidente dell’istituto di previdenza del nostro Paese, se l’Unione Europea imponesse ai propri Paesi una corporate tax del 23% riuscirebbe ad incrementare del 2% il bilancio comune. In questo modo avrebbe i soldi a sufficienza per finanziare il reddito di cittadinanza europeo.

Quest’ultimo, al momento, resta solo una semplice idea. Bisogna attendere le prossime decisioni a livello europeo per capire se effettivamente nel corso dei prossimi anni si assisterà all’introduzione di tale sussidio che garantirebbe un sostegno alle persone economicamente più in difficoltà. Reperire le risorse finanziare necessarie, però, potrebbe risultare particolarmente complicato.