Il riscatto laurea dovrebbe essere gratuito per chi termina gli studi universitari. Lo ha ribadito di recente il presidente dell’Inps Pasquale Tridico auspicando entro fine anno la riforma del sistema pensionistico.

Tridico strizza l’occhio alla Germania dove da tempo il riscatto laurea è gratuito per tutti. Anzi, è possibile riscattare anche gli ultimi due anni di studi delle scuole superiori così da incentivare maggiormente lo studio.

Riscatto laurea gratis come in Germania

La misura costerebbe 4-5 miliardi di euro, ma sarebbero spalmati su un arco temporale molto lungo, quindi una spesa gestibile negli anni.

I vantaggi sarebbero però enormi a tutela dei giovani lavoratori e delle future generazioni.

Oggi esiste il riscatto laurea agevolato che prevede il pagamento di una misura fissa che costa più di 20 mila euro per quattro anni di studi universitari da riscattare. Una cifra che per un giovane lavoratore non è sostenibile e quindi spesso si abbandona l’idea del riscatto.

Così facendo, però, il lavoratore che si è dedicato agli studi, anche nell’interesse dello Stato, rischia di non godere delle stesse tutele previdenziali dei lavoratori diplomati che iniziano prima a inserirsi nel mondo del lavoro. Da qui la necessità che lo Stato intervenga a tutela degli interessi dei laureati.

In Germania il riscatto laurea avviene in automatico ed è stato introdotto proprio per tutelare chi si è sacrificato a studiare con profitto. E’ lo Stato che riconosce gli anni di studio come utili alla pensione. Anche gli ultimi due delle scuole superiori, non solo l’Università.

La proposta del Inps

Tridico ribadisce quindi la necessità di occuparsi di giovani e donne che dovrebbero essere sempre più incentivati e tutelati nel mercato del lavoro. Per i giovani

si può immaginare un modello alternativo al riscatto laurea gratis maggiorando il coefficiente di trasformazione per periodi legati allo studio. O ancora, introdurre la pensione di garanzia per evitare pensioni povere in futuro“.

In questo senso l’ultima parola spetta al Parlamento con l’approvazione della manovra di bilancio 2023 che dovrà trovare le adeguate coperture finanziarie. E ciò andrebbe nella stessa direzione tracciata dal premier Mario Draghi per una maggiore tutela di giovani e donne al lavoro.