Le persone che hanno dei debiti con l’Agenzia delle Entrate possono seguire tre strade per chiudere definitivamente i conti.

Come canta Marco Masini: “Storie di giovani nelle città, angeli senza lavoro, debiti, debiti con la realtà. Cosa faremo io e te? E il mondo gira intorno al mondo degli affari, ai finanzieri, ai nuovi re. Io voglio vivere di sogni e di colori e questa vita che non c’è”.

Tanti sono gli imprevisti e i momenti di alti e bassi che segnano l’esistenza di ognuno di noi.

Lo sanno bene le tante persone che, complice l’aumento generale dei prezzi, fanno fatica a sostenere le varie spese e ad arrivare a fine mese. Finiscono così per accumulare dei debiti e dover fare i conti con le conseguenze che tali situazioni portano con loro.

Tre strade per chiudere definitivamente tutti i debiti con l’Agenzia delle Entrate

Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate vanti dei crediti, è bene sapere che sono diverse le soluzioni disponibili per riuscire ad appianare i debiti, come ad esempio la rottamazione, anche per chi è decaduto. Ma non solo, ci sono anche altre vie meno conosciute ma altrettanto efficaci, grazia a cui poter saldare i conti con il Fisco senza gravare pesantemente sulle proprie tasche. Tra queste si annoverano rateizzazione, transazione fiscale, saldo e stralcio.

Soffermandosi sulla rateizzazione, può essere richiesta dal momento in cui si riceve un avviso bonario o una comunicazione di irregolarità. Le modalità differiscono in base all’importo dovuto. Entrando nei dettagli, per debiti fino a 5 mila euro è possibile pagare in massimo otto rate trimestrali.

Per importi superiori a 5 mila euro è possibile pagare in massimo venti rate trimestrali di pari importo. La prima rata deve essere pagata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Sulle rate successive vengono calcolati gli interessi con un tasso pari al 3,5% annuo.

Se il debito è già scaduto e viene inviata la cartella esattoriale è possibile chiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione. In quest’ultimo caso, come si evince dal sito dell’ente:

“La rateazione del pagamento può essere concessa fino ad un massimo di 72 rate mensili. In caso di grave e comprovata situazione di difficoltà non imputabile al debitore, legata alla congiuntura economica, la dilazione può essere concessa fino a un massimo di 120 rate mensili. Su richiesta, il piano di rateazione può prevedere, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno. In caso di comprovato peggioramento della temporanea situazione di oggettiva difficoltà economica, la dilazione può essere prorogata una sola volta, fino a settantadue mesi, a condizione che non sia intervenuta decadenza. La decadenza dal beneficio della rateazione si verifica in caso di mancato pagamento, nel corso del periodo di rateazione, di un determinato numero di rate anche non consecutive”.

Come funzionano la transazione fiscale e il saldo e stralcio

La transazione fiscale è rivolta alle imprese fallibili e in stato di insolvenza alle prese con un procedimento fallimentare di concordato preventivo o con un accordo di ristrutturazione dei debiti. Si tratta, in pratica, di una misura alternativa alla messa in liquidazione che permette di ottenere un piano personalizzato per ridurre o dilazionare i debiti.

Il saldo e stralcio è rivolto ai soggetti che hanno accumulato molti debiti e non riescono a rimborsare i creditori. I soggetti interessati, in determinate condizioni e in seguito ad un provvedimento ad hoc del tribunale, possono beneficiare dell’esdebitazione, ovvero si vedono cancellare tutti i debiti. Fa eccezione il caso in cui, nei quattro anni seguenti, ottengano entrate tali da poter soddisfare i creditori per una quota pari almeno al 10% dell’importo dovuto.