La registrazione di una conversazione all’insaputa di chi parla è lecita ma non quella all’interno della abitazione coniugale tra marito e moglie, per trovare la prova di un eventuale tradimento,  così come è vietata quella avvenuta in luoghi di privata dimora (come una camera d’albergo che la coppia divide, la casa al mare, il box auto della casa, il giordino dell’abitazione).

In un eventuale processo di separazione con addebito delle spese per tradimento, infatti le registrazioni, sia audio che video, non sarebbero utilizzabili e l’autore potrebbe anche incorre nel reato di illegittima interferenza nella vita privata.

Tradimento: intercettazioni in casa vietate

Se un marito o una moglie lascia un microregistratore acceso in casa per cogliere il coniuge in conversazioni che ne provino il tradimento (si pensi ad una donna che si confida con un’amica, ad esempio) commette un illecito per ben due motivi: in caso di intercettazioni chi registra deve per forza essere presente per far valere la registrazione come prova (in sua assenza, infatti, colui che viene registrato potrebbe essere tratto in inganno) e le registrazioni non possono avvenire nella dimora di chi si sta registrando poichè lesivo della privacy.

Le intercettazioni ambientali, quindi, sono lecite solo se chi registra è presente e se non avvengono nella casa di residenza del registrato. Le registrazioni, tra l’altro, non sono consentite neanche sul luogo di lavoro o nell’automobile della persona che si intende registrare. In questi casi, infatti, le registrazioni non possono essere utilizzate come prove a conferma dell’avvenuto tradimento e non saranno considerate dal giudice.

Se si vuole, quindi, cogliere il marito/moglie in conversazioni che provino il tradimento, si deve agire all’esterno dei luoghi di abitazione, dimora e lavoro affinchè la prova venga presa in considerazione dal giudice.

Sul tradimento è possibile approfondire leggendo anche: Professioni più inclini al tradimento: ecco la classifica