Con la Riforma Fornero è stato introdotto il ticket licenziamento, ovvero una sorta di contributo che le aziende devono pagare all’Inps nei casi di interruzioni del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e che non derivino dalle dimissione del dipendente. Il contributo serve per il sostegno al reddito di chi ha perso involontariamente il lavoro ed è, quindi, una sorta di finanziamento per la Naspi.

Il ticket, in realtà, dovrebbe andare a scoraggiare anche le riduzioni del personale sistematiche da parte delle aziende.

La tassa va pagata quando il dipendente licenziato ha diritto alla Naspi e quindi in caso di tutti i tipi di licenziamento e anche per le dimissioni per giusta causa, per dimissioni della lavoratrice in stato di gravidanza e per la mancata riconferma di un apprendista al termine del periodo di formazione. Il ticket licenziamento si paga anche in caso di licenziamento collettivo senza accordo con i sindacati e per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dopo la conciliazione.

Gli unici casi, quindi, in cui il ticket licenziamento non va pagato sono quelli di dimmissioni volontarie del dipendente, di scadenza del contratto a termine, di risoluzione consensuale non a seguito di conciliazione e nel caso di licenziamento di collaboratori domestici, lavoratori iscritti all’Inpgi, operai agricoli e operai stagionali extracomunitari.

Ticket licenziamento: a quanto ammonta

Il ticket licenziamento varia per ogni dipendente poichè si calcola in base ai mesi di anzianità: il datore di lavoro, quindi, dovrà versare per l’interruzione di un rapporto di lavoro che da diritto alla Naspi, il 41% del massimale mensile di Naspi per ogni 12 mesi di anzianità del dipendente negli ultimi 3 anni (attualmente è pari a 489,95 euro per ogni anno, 1469,85 per 3 anni).

Come quello sanitario, anche per il ticket licenziamento sono previste delle esenzioni: sono esenti dal versarlo i datori di lavoro che licenziano per cambio di appalto (il nuovo appaltante riassorbe i lavoratori licenziati) e nel settore edile per la fine cantiere.