Potrebbe accadere che una volta ricevuta la tessera sanitaria dall’Agenzia delle Entrate, il cittadino riscontri degli errori nei dati anagrafici indicati.

Come comportarsi in tal caso? Ne va chiesta la sostituzione?

Quando utilizzare la tessera sanitaria

La tessera sanitaria è uno dei più importanti documenti di riconoscimento del cittadino italiano. In essa è riportato anche il codice fiscale da esibire ai fini della propria identificazione laddove necessario.

Il documento è utilizzato al fine di godere in Italia ed in altri paesi UE di servizi sanitari.

Dunque, quando, ad esempio:

  • ci si reca dal medico
  • si acquista un medicinale in farmacia, si prenota un esame in un laboratorio di analisi, si beneficia di una visita specialistica in ospedale e alla ASL
  • ecc.

La richiesta

I nuovi nati ricevono la tessera sanitaria direttamente a casa (dopo l’attribuzione del codice fiscale). Il documento vale un anno, alla scadenza del quale è inviata la tessera sanitaria con scadenza standard (6 anni).

Chi non ha ricevuto la tessera può rivolgersi all’Asl di competenza. Se però non si dispone ancora del codice fiscale occorre prima richiedere l’attribuzione di quest’ultimo all’Agenzia delle Entrate.

La correzione della tessera sanitaria

E’ possibile richiedere all’Agenzia delle Entrate anche il duplicato della tessera sanitaria dotata di microchip. In tal caso il documento vale anche come Carta Nazionale dei Servizi (TS/CNS). La domanda può essere presentata online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (l’accesso può essere fatto con SPID, CIE, CNS oppure credenziali rilasciate dalla stessa Agenzia se ancora valide e, comunque, utilizzabili non oltre il 30 settembre 2021).

Laddove il contribuente, ricevuto il documento, dovesse accorgersi della presenza di errori nei dati indicati (ad esempio comune di nascita errato, data di nascita errata, ecc.) ne dovrà tempestivamente chiedere la correzione rivolgendosi:

  • a qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, se trattasi di contribuente non iscritto all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR)
  • al proprio comune di residenza, se trattasi di contribuente iscritto all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.

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