Sono circa 100 le città italiane che adotteranno la tassa di soggiorno 2018 aggiungendosi alla lista dei Comuni che già lo facevano nei mesi passati. Ecco la mappa aggiornata del Bel Paese per quanto riguarda la tassa di soggiorno 2018, da nord a sud e i dati sugli incassi per i Comuni.

Tassa di soggiorno in Italia: la mappa

Un altro centinaio di Comuni farà cassa con la tassa di soggiorno 2018 seguendo l’esempio di Roma, Milano, Firenze etc. Nel 2016 erano 746 le città che adottavano l’imposta, cifra salita a 845 lo scorso anno (per un totale complessivo di incassi pari a 460 milioni, di cui 126 solo a Roma).


Dal primo gennaio di quest’anno pagheranno la tassa di soggiorno anche i turisti che sceglieranno di visitare con pernottamento in una struttura alberghiera o B&b le città di Asti, Piacenza, Mantova, Pompei, Assisi, Arezzo, Rapallo, Portofino, Volterra, Milano Marittima, Cervia etc. Abbiamo segnalato le più turistiche dalla lista delle nuove tasse di soggiorno 2018. In dirittura di arrivo verso l’applicazione dell’imposta per i turisti anche Atrani, Agrigento e Bolsena ma anche mete montane molto gettonate come Cortina e Asiago.

Oltre ai Comuni che decidono di sperimentare la tassa di soggiorno nel 2018, ci sono quelli che hanno previsto un aumento: a Firenze ad esempio l’imposta aumenta di 50 centesimi per hotel di categoria da una a tre stelle, di 30 cent per quelli a 4 stelle e di 1,50 euro per affittacamere e Airbnb (per questi ultimi di fatto raddoppia passando a ben tre euro).

Aumenti (in media del 20-30%) anche a Riccione; i turisti in Trentino nel 2018 pagheranno 50 centesimi in più a prescindere dalla categoria di alloggio; a Matera aumenti della tassa di soggiorno 2018 del 100% (si passa da uno a due euro per B&b e case vacanza e da due quattro euro per hotel a 4 o 5 stelle).

Ad Ischia l’estensione è di tipo temporale: in 5 Comuni su 6 la tassa di soggiorno non sarà più stagionale.

Tassa di soggiorno 2018: il caso di Venezia

E infine c’è il caso singolare di Venezia che sta facendo discutere. Oltre alla tassa di soggiorno, per il 2018 il Comune ha previsto un registro del web in modo da aumentare i controlli anti evasione sugli affitti online.