Anche la TARI (Tassa rifiuti) ha formato oggetto di chiarimenti nel corso di Telefisco 2021, ossia l’incontro annuale tenutosi tra gli esperti fiscali del Sole24ore e l’Amministrazione finanziaria in cui sono state affrontate le novità fiscali dell’anno.

In dettaglio, nel corso del confronto, sono stati posti i seguenti quesiti in merito alla TARI:

  • le attività industriali sono, comunque, tenute al pagamento della quota fissa?
  • le attività industriali, producendo comunque rifiuti urbani nei locali ed aree diverse da quelle destinate alla lavorazione industriale (come ad esempio uffici e mense) sono tenute, con riferimenti a tali locali ed aree a pagare la quota variabile?

TARI: quota fissa e quota variabile

Ricordiamo che, la TARI si compone di una quota fissa ed una quota variabile.

La quota fissa è quella determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere, ai relativi ammortamenti e ai costi delle attività di spazzamento e di lavaggio stradale.

La quota variabile è quella rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione.

Con i rifiuti urbani è dovuta la TARI

Detto ciò, il Ministero dell’economia e finanza (MEF), nel corso di Telefisco 2021, ha precisato che ai fini della determinazione dell’ambito applicativo della TARI per le attività industriali, occorre individuare le superfici che producono rifiuti speciali e quelle che, invece, producono rifiuti urbani.

Al riguardo è stato detto che si considerano, in ogni caso, produttive di rifiuti “speciali” le superfici di lavorazione industriale, le quali, pertanto, sono escluse dall’applicazione della tassa in commento.

Ugualmente devono escludersi le superfici sulle quali si formano in via continuativa e prevalente rifiuti speciali, nonché i magazzini di materie prime e di merci esclusivamente collegati all’esercizio di attività produttive di rifiuti speciali.

La TARI si applica, invece, (sia per la quota fissa sia per la quota variabile) alle superfici produttive di rifiuti urbani, come mense, uffici, depositi, ecc.

, poiché trattasi di locali non funzionalmente collegati alle attività produttive di rifiuti speciali.

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