Iniziano i primi incontri dell’anno. Non sono incontri d’amore ma incontri di chiarimenti. Le parti sono Agenzia Entrate e Guardia di Finanza da un lato e stampa specializzata dall’altro. Al centro della discussione le novità della Legge di bilancio 2023. Chi domanda e chi risponde. L’appuntamento serve a mettersi d’accordo su cosa dire ai lettori e agli operatori del settore sulle nuove misure.

Si è tenuto il 23 e 24 gennaio 2023 il 6° Forum nazionale dei Commercialisti ed Esperti contabili.

Tra gli argomenti trattati il superbonus 110. In particolare la domanda ai rappresentanti del fisco è come comportarsi nel caso di pagamento delle spese fatto con bonifico ordinario, quindi non “parlante”.

Superbonus, cose indicare nel bonifico

Innanzitutto bisogna ricordare che anche per le spese ammesse al superbonus, come per gli altri bonus casa, al fine di avere il beneficio è necessario che il pagamento risulti da bonifico parlante.

Il bonifico parlante è quello da cui devono risultare indicati:

  • la causale del versamento dalla quale si evinca che il pagamento è effettuato per gli interventi che danno diritto alla detrazione. Nel caso in cui, per mero errore materiale, siano stati riportati i riferimenti normativi di altra detrazione, il beneficio può comunque essere riconosciuto senza necessità di ulteriori adempimenti (Circolare n. 28/E del 2022);
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Quindi, dell’impresa/fornitore.

Queste informazioni sono importanti per la banca o la posta a seconda di dove si fa il bonifico. Il motivo di ciò risiede nel fatto che questo tipo di bonifico è soggetto a ritenuta d’acconto dell’8%. Pertanto, il destinatario del pagamento (impresa/fornitore) riceverà la somma decurtata dell’importo della ritenuta.

Bonifico errato, tutte le strade per rimediare

Detto ciò, l’Agenzia delle Entrate, nel corso del Forum, ha ribadito quanto già precisato nella Circolare n. 28/E del 2022 per altri bonus casa nell’ipotesi di errori commessi nella predisposizione del bonifico.

Dunque, la non completa compilazione del bonifico bancario/postale che non permette alla banca/posta di operare la ritenuta avrà come conseguenza che chi fa il bonifico non potrà godere del superbonus. Tuttavia, questi può salvarsi ripetendo il bonifico in maniera corretta.

Esempio

Antonio fa il bonifico ordinario invece che parlante. Se lascia così le cose non potrà godere del superbonus. Se, invece, ripete il bonifico facendolo “parlante” salverà la possibilità di avere la detrazione.

E’ altresì ribadito che laddove non sia possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo se il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dall’impresa.

In questa dichiarazione, l’impresa deve attestare che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito d’impresa.