In alternativa all’utilizzo in dichiarazione dei redditi, il superbonus può essere ottenuto tramite sconto in fattura praticato direttamente dalla ditta che esegue i lavori o tramite cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In tale ultimo caso, il contribuente pone in essere tutti gli adempimenti necessari per beneficiare della detrazione per poi cederla a terzi sotto forma di credito d’imposta. E’ possibile combinare sconto in fattura e cessione del credito.

Il superbonus 110%: sconto in fattura o cessione del credito?

Come alternativa all’indicazione del Superbonus 110% nella dichiarazione dei redditi, il contribuente può optare:

  • per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura);
  • per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

Lo sconto, che si mantiene anche se si vende l’immobile, non può essere superiore al corrispettivo previsto per i lavori.

E’ ammessa la possibilità di applicare uno sconto parziale. E’ sempre necessario il consenso del fornitore.

Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante (110%), con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti.

Nello specifico, la cessione può essere disposta in favore: dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti) di istituti di credito e intermediari finanziari.

I soggetti che ricevono il credito (da cessione, punto 2) o che applicano lo sconto hanno, a loro volta, la facoltà di ulteriore cessione.

Sconto in fattura e cessione del credito: si al cumulo con doppio beneficio

Coem anticipato sopra, lo sconto in fattura può essere anche parziale.

Da qui, in base a quanto riportato nella circolare n° 24/E 2020,

nel caso in cui, il fornitore applichi uno sconto “parziale”, il credito d’imposta è calcolato sull’importo dello sconto applicato.

Ciò comporta, in sostanza, che se a fronte di una spesa di 30.000 euro, il fornitore applica uno sconto pari a 10.000 euro, lo stesso maturerà un credito d’imposta pari a 11.000 euro.

Il contribuente potrà far valere in dichiarazione una detrazione pari a 22.000 euro (110 per cento di 20.000 euro rimasti a carico).

Attenzione, in alternativa, potrà optare per la cessione del credito corrispondente a tale importo rimasto a carico ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Dunque, nei fatti è possibile combinare sconto in fattura e cessione del credito.