Per le spese ammesse al superbonus sostenute nel 2022, il legislatore ha ammesso la possibilità di optare per il godimento in 10 quote annuali di pari importo, invece che 4.

Si tratta di una decisione che tende una mano ai c.d. contribuenti incapienti, ossia coloro che non hanno abbastanza IRPEF lorda su cui far vale le detrazioni fiscali. Quindi, una chance per loro di non perde queste detrazioni.

Spalmare la detrazione in più anni significa, infatti, aumentare le probabilità che per qualcuno di questi anni la detrazione può essere goduta senza perderla.

Innanzitutto bisogna ricordare che il superbonus nasce come detrazione fiscale riconosciuta a fronte di lavori edili c.d. trainanti e trainati. Lo sgravio è spalmato (nella dichiarazione dei redditi) in 5 quote annuali di pari importo, se ci riferiamo a spese sostenute entro il 31 dicembre 2021 oppure in 4 quote annuali di pari importo se ci riferiamo a spese sostenute dal 1° gennaio 2022.

Ammessa la possibilità di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito. Una possibilità questa però venuta meno dal 17 febbraio 2023, in base a quanto stabilito con il decreto-legge n. 11 del 2023. Sono, comunque, previste delle deroghe, ossia dei casi in cui è ancora ammesso optare per lo sconto o la cessione.

L’opzione per il superbonus a 10 anni (esempi pratici)

Il comma 3-sexies art. 2 del decreto n. 11 del 2023, offre la possibilità ai committenti di fare una scelta, ossia di godere del superbonus in 10 quote annuali di pari importo e non 4 quote Tale scelta è possibile solo per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

L’opzione deve essere fatta in dichiarazione dei redditi. Per farlo, bisogna NON indicare la prima rata di detrazione nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) ed indicarla, invece, nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023).

Esempio 1

Il sig. Rossi nel 2022 ha fatto spese ammesse al superbonus. Per queste spese, dunque, il superbonus (regola ordinaria) dice che è da spalmare in 4 quote annuali di pari importo.

Se, quindi, il sig. Rossi indicherà la prima delle 4 quote nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022), significa che ha deciso di goderne in 4 quota annuali.

Esempio 2

Il sig. Rossi nel 2022 ha fatto spese ammesse al superbonus. Per queste spese, dunque, il superbonus (regola ordinaria) dice che è da spalmare in 4 quote annuali di pari importo. Se, il sig. Rossi NON indicherà la prima quota nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022), significa che ha deciso di goderne in 10 quota annuali. Per perfezionare la scelta dovrà poi indicare la prima quota (delle 10) nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023).

Si consideri che la scelta una volta fatta è irrevocabile. Non si potrà tornare sui propri passi.