Non è che sulla riforma delle pensioni il governo ha deciso di tornare alla Fornero? La domanda è d’obbligo. In quanto, per la revisione strutturale della previdenza pubblica, al momento tutto tace.

In particolare, sulla riforma delle pensioni il Governo che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi ha attualmente sospeso il dialogo con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. E questo perché si sta passando dalla fine dello stato di emergenza per il Covid-19 ad un nuovo stato di emergenza che, peraltro, è stato già proclamato.

Ovverosia, quello a causa dello scoppio della guerra in Ucraina.

Sulla riforma pensioni il Governo ha deciso di tornare alla Fornero?

Nel dettaglio, sulla riforma pensioni forse il Governo non ha davvero deciso di tornare alla Fornero. Ma in ogni caso, al momento, i 3 tavoli tematici sulla riforma sono fermi. Ovverosia, quelli istituiti per il dialogo con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Così come è riportato in questo articolo.

Oltre al rischio se sulla riforma pensioni il Governo ha deciso di tornare alla Fornero, c’è anche quello per cui nel 2023 non ci saranno misure strutturali per il ritiro dal lavoro. Visto che i 3 tavoli tematici sono stati istituiti per la flessibilità in uscita, per il rilancio della previdenza complementare e per le pensioni INPS dei giovani e delle donne.

Cosa c’è in ballo con la revisione strutturale della previdenza pubblica

Chiarito che non è detto che sulla riforma pensioni il Governo ha deciso di tornare alla Fornero, c’è pure da precisare un’altra cosa. Ovverosia, che per la revisione strutturale della previdenza pubblica ci sono in ballo molte misure. A partire dalla pensione di garanzia per i giovani. E passando per le pensioni anticipate per le quali, dal 2023, l’età minima di accesso potrebbe tornare a 62 anni. In più al tavolo di confronto, come sopra accennato, c’è da discutere, tra l’altro, pure il rilancio della previdenza complementare.

Magari con l’attivazione di una nuova finestra di silenzio-assenso sul TFR.