La riforma delle pensioni del Governo Draghi è in stallo. Visto che non è passato di certo inosservato lo slittamento dell’incontro di lunedì scorso. Tra il Governo italiano che è rappresentato dal presidente del Consiglio, ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

In particolare, è probabile che la riforma delle pensioni del Governo Draghi sia in stallo a causa delle divergenze su 1 dei 3 tavoli tematici di confronto che sono stati istituiti. Così come è riportato in questo articolo. Nel ricordare che un tavolo verte sulla flessibilità un uscita.

Uno sulla previdenza complementare ed uno sulle pensioni dei giovani e delle donne.

Riforma delle pensioni del Governo Draghi in stallo. 1 dei 3 tavoli tematici scricchiola, ecco quale

Nel dettaglio, il dialogo tra le parti sarebbe in stallo per quel che riguarda il tavolo tematico di confronto sulla flessibilità in uscita. Con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil che, in particolare, chiedono dal 2023 l’anticipo pensionistico a partire dai 62 anni di età. E pure l’istituzione della Quota 41 pura. Superando così non solo la Quota 102 di quest’anno. Ma anche, per la riforma delle pensioni del Governo Draghi, lo scalone della legge Fornero.

Il Tesoro, pur tuttavia, si sarebbe messo di traverso all’idea di superare la Fornero così come richiesto dai Sindacati. A riportarlo, sulla riforma delle pensioni del Governo Draghi in stallo, è stato ilfattoquotidiano.it. Ragion per cui sarebbe questo il motivo dello slittamento dell’incontro Governo-Sindacati di lunedì scorso.

1 dei 3 tavoli tematici scricchiola per la riforma strutturale della previdenza pubblica in Italia. Quello sulla flessibilità in uscita

La riforma delle pensioni del Governo Draghi è quindi in stallo sulla flessibilità in uscita. Mentre ad oggi sembra essere meno in salita il percorso relativo agli altri due tavoli di confronto. Per il rilancio della previdenza complementare e per istituire delle misure di tutela per le pensioni dei giovani e delle donne.

Dalla pensione di garanzia per i giovani e per i lavoratori precari ai bonus contributivi per le mamme. In modo tale da tutelare, ai fini previdenziali, il lavoro di cura delle donne.