“Parcheggiare sul marciapiede è un atto odioso ed estremo. Ma spesso è l’unica soluzione possibile. Tanto che ormai, in molte città d’Italia, è non solo permesso, ma addirittura obbligatorio. Dopo tante multe per divieto di sosta prese giù dal marciapiede, gli automobilisti l’hanno finalmente capito“, afferma Gioele Dix. Un modo ironico di trattare un argomento spesso dolente per molte famiglie italiane, ovvero le multe.

Quest’ultime, infatti, possono giungere improvvisamente costringendoci a sborsare un bel po’ di denaro. Una situazione indubbiamente poco piacevole, soprattutto in un contesto storico come quello attuale in cui molte famiglie riscontrano serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese a causa della crisi economica in corso.

Proprio in tale ambito potrebbero giungere a breve buone notizie per molti cittadini che sperano di poter beneficiare dello stralcio delle multe. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Legge di bilancio 2023, in cosa consiste la tregua fiscale

Al fine di garantire un sostegno alle famiglie economicamente in difficoltà, il governo ha deciso di dare il via, con la Legge di Bilancio 2023, ad una nuova pace fiscale. Entrando nei dettagli, così come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è previsto:

“A partire dal 31 marzo 2023 cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro. Rateizzazione (fino a 5 anni) dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi, a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche, non ha versato le tasse. Prevista una mini sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020”.

Stralcio multe, due mesi di tempo per sperare di essere ripescati

A proposito della tregua fiscale bisogna sapere che vi è un’eccezione per quanto riguarda le sanzioni di competenza locale, come ad esempio le multe e l’Imu. I Comuni e le Regioni, infatti, hanno avuto tempo fino allo scorso 31 gennaio 2023 di decidere se stralciare i tributi non pagati dai cittadini oppure se continuare a richiedere la relativa riscossione, negando pertanto la rottamazione.

Molti Comuni si sono lamentati del fatto di aver avuto poco tempo a disposizione per poter decidere. Proprio in tale ambito, però, giungono delle importanti novità. Nel decreto Milleproroghe, infatti, è stato inserito un emendamento che potrebbe concedere più tempo ai Comuni per aderire allo stralcio. In particolare i Comuni che non hanno aderito entro lo scorso 31 gennaio potrebbero avere tempo fino al prossimo 31 marzo. Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di un emendamento. Bisogna quindi attendere e vedere se troverà effettivamente attuazione.