L’Agenzia Entrate Riscossione inizia a dare le prime dritte dopo le misure dedicate alla c.d. “tregua fiscale” contenute nella legge di bilancio 2023. Una tregua che permette un po’ di respiro per gli italiani alle prese con questa crisi di prezzi senza precedenti. Si aggiorna, quindi, la sezione dedicata dall’ente di riscossione. Ci riferiamo, in particolar modo, allo stralcio debiti fino a 1.000 euro e alla quarta edizione della rottamazione cartelle.

In sintesi, la finanziaria del 2023, ricordiamo che prevede quanto segue:

  • a partire dal 31 marzo 2023 cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro
  • rateizzazione (fino a 5 anni) dei debiti affidati all’agente di riscossione fino al 30 giugno 2022.

Stralcio debiti fino a 1.000 euro (quelli di Agenzia Entrate ed INPS)

Lo stralcio debiti fino a 1.000 euro è disciplinato dai commi da 222 a 230 della manovra 2023.

In pratica, l’ente di riscossione competente, alla data del 31 marzo 2023, annullerà in automatico (quindi, il cittadino non deve fare domanda) i debiti affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2015 purché di importo non superiore a 1.000 euro.

Bisogna però fare distinzione. Ossia se trattasi di debiti affidati all’agente di riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali (ad esempio Agenzia Entrate) e dagli enti pubblici previdenziali (ad esempio l’INPS) oppure da enti diversi.

Se trattasi di debiti affidati alla riscossione, ad esempio da Agenzia Entrate o INPS, lo stralcio debiti fino a 1.000 euro sarà comprensivo di

  • quota capitale (quindi, l’imposta omessa)
  • sanzione
  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

E’ il caso, ad esempio, dei debiti IRPEF, IRAP, contributi previdenziali, ecc.

Riscossione affidata da altri enti

Se, invece, si tratta di debiti affidati all’agente riscossione da enti diversi dai sopra citati (ad esempio, comune o regione), valgono le seguenti regole:

  • lo stralcio riguarderà esclusivamente le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora. Il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle restano interamente dovuti.
  • laddove si tratti di sanzioni per violazioni del Codice della strada (multe) e altre sanzioni amministrative (ad esempio una sanzione riguardante un titolo abilitativo per lavori edili), lo stralcio interesserà solo gli interessi.
  • l’ente creditore (ad esempio il comune) potrà stabilire di non applicare lo stralcio. Ciò dovrà essere fatto con apposito provvedimento (ad esempio delibera comunale) da comunicare all’agente riscossione entro il 31 gennaio 2023.

Quindi, ad esempio, il comune con apposita delibera potrebbe decidere che non deve esserci annullamento del debito IMU che il cittadino ha verso il comune stesso.

In mancanza di delibera, invece, questo debito rientrerà in automatico nello stralcio.

Trovi qui cosa succede adesso con stralcio, cancellazione e rottamazione cartelle.

Gli esclusi dallo stralcio debiti fino a 1.000 euro

La stessa manovra individua poi espressamente quelli che sono gli esclusi per legge dallo stralcio debiti fino a 1000 euro. In particolare si tratta delle seguenti tipologie di carichi affidati all’agente della riscossione:

  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna
  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Trovi qui la sezione del sito Agenzia Entrate Riscossione dedicata alla nuova tregua fiscale.