Dopo che Poste italiane ha chiuso i rubinetti, infatti non accetta più nuove pratiche di cessione, si avvertono le prime conseguenze negative per le imprese e i professionisti che contavano sulla cessione de credito con le Poste per alleggerire il proprio portafoglio crediti superbonus 110. Anche i contribuenti che hanno fatto i lavori di ristrutturazione con il superbonus o con altri bonus edilizi e contavano di cedere il credito alle Poste, sono in forte difficoltà perché ora non sanno come liberarsi del credito legato ai lavori effettuati.

L’alternativa più immediata è quella di indicare la prima rata di detrazione in dichiarazione dei redditi per poi, appena sarà possibile, procedere alla cessione delle rate residue. La situazione si complica ancora di più per chi è incapiente ossia per chi non ha un’imposta sulla quale far valere la detrazione.

Detto ciò, in considerazione del contesto appena descritto, gli ingeneri hanno chiesto l’intervento immediato del Governo con una lettera indirizzata  al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri: Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Adolfo Urso (Sviluppo economico), Matteo Salvini (Infrastrutture e Mobilità Sostenibile), Gilberto Pichetto (Transizione Ecologica).

Lo stop della cessione del credito con Poste

Con un avviso avviso pubblicato sul proprio sito, Poste Italiane, ha comunicato quanto segue:

Gentili clienti, il servizio di acquisto di crediti d’imposta ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i., è sospeso per l’apertura di nuove pratiche. È possibile seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare.

Dunque, stop a nuove pratiche di cessione, con precedenza per le pratiche già in lavorazione. Per pratiche già in lavorazione si intendono quelle riferite a cessioni del credito la cui istruttoria e i relativi controlli, sono già stati avviati da Poste italiane.

Gli architetti premono per un intervento immediato del Governo

Sicuramente si tratta di una cattiva notizia per imprese, professionisti e contribuente, che contavano su Poste per la cessione del credito.

A questo si aggiungono le modifiche apportate dal decreto Aiuti-quater sul superbonus.

In considerazione di tale situazione, come riportato sul sito Ansa.it, gli architetti chiedono al Governo un “intervento urgente” per “far fronte alla decisione di Poste Italiane di fermare l’acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi e scongiurare un grave danno nei confronti dei cittadini e dell’intera filiera dell’edilizia”, il tutto “in un contesto sociale già gravato dalle condizioni macroeconomiche e internazionali”. Ciò è avvenuto con una lettera indirizzata  al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Adolfo Urso (Sviluppo economico), Matteo Salvini (Infrastrutture e Mobilità Sostenibile), Gilberto Pichetto (Transizione Ecologica).

Vedremo se il Governo si farà carico di tale richiesta, adottando qualche misura che porti allo sblocco della cessione dei crediti con Poste.