Sono davvero poche le situazioni irrisolvibili, a volte basterebbe cambiare punto di vista per accorgersi di poter intraprendere una via alternativa“, afferma Caterina Steri. Tranne poche cose, in effetti, a tutto vi è rimedio. L’importante è mettersi d’impegno per cercare di trovare la soluzione più adatta.

Un punto di vista che si pone alla base dell’operato di ogni governo che cerca puntualmente di porre rimedio alle varie problematiche che affliggono il Paese. Alcune di queste frutto delle decisioni delle stesse autorità.

Basti pensare alle ultime novità inerenti la cessione dei crediti per il Superbonus e gli altri bonus edilizi. Il Governo Meloni, infatti, ha deciso di dire addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Uno stop inaspettato, che rischia di portare con sé delle conseguenze non indifferenti sugli addetti ai lavori, così come sulle persone che speravano di far affidamento su tali agevolazioni.

Stop alla cessione del credito e sconto in fattura

In base a quanto si evince dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Consiglio dei ministri ha di recente approvato un decreto legge attraverso cui ha deciso che:

“Con l’entrata in vigore del provvedimento, avvenuta il 17 febbraio 2023, non saranno infatti più consentite la cessione del credito e lo sconto in fattura per i nuovi interventi mentre le due opzioni continueranno a rimanere valide per coloro che invece avranno già avviato i lavori e presentato la Cila nei termini indicati dalla normativa”.

Stop al sequestro preventivo dei crediti e compensazione con F24: si va verso una soluzione per le cessioni 2022?

Delle modifiche, quelle apportate ai bonus edilizi, che hanno destato inevitabilmente delle polemiche. Proprio per cercare di mitigare la situazione sono stati presentati circa 300 emendamenti al decreto poc’anzi citato e si resta in attesa di capire quali troveranno applicazione.

Entrando nei dettagli si ricorda che entro il 31 marzo la cessione del credito deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate, pena decadenza del beneficio.

Proprio con l’intento di ovviare a tale situazione, l’esecutivo potrebbe decidere di dare il consenso a iscrivere i crediti sulla piattaforma dell’Agenzia fin dal momento in cui vengono presi in carico dall’istituto di credito.

Possibile aperture anche sul fronte dell’edilizia libera, sulle case popolari e sulle onlus. Ma non solo, tra le proposte avanzate si annovera il possibile stop al profilo penale e al sequestro preventivo del credito nel caso in cui chi lo riceva sia in buona fede. Tutti i gruppi parlamentari, inoltre, fanno pressione affinché si sblocchino i crediti dei bonus edilizi incagliati attraverso le compensazioni con modello F24. Al momento comunque si tratta solo di ipotesi. Non resta quindi che attendere e vedere quali misure verranno effettivamente applicate.