Gent.le dott.ssa Del Pidio.

Le scrivo per porre alcune domande, alla quali faccio fatica a trovare una risposta chiara .. lo faccio con un esempio pratico così mi spiego meglio:
1. Maturo i requisiti pensionistici: con quota 100 nel novembre 2020 (62 anni) e con la Fornero poco prima, ottobre 2020 (42 e 10 mesi).
2. L’azienda in cui lavoro (federdistribuzione e/o commercio) potrebbe aprire un procedimento di licenziamento collettivo entro fine anno 2019.
3. ho un fondo pensione complementare di categoria iscrizione di 20 anni fa 
domande:
1. Esiste uno scivolo “sociale” o “categoria” o “altro” per anticipare la data della pensione o devo fare domanda di disoccupazione Naspi per arrivare alla pensione?
2. L’anno di retribuzione Naspi andrà ad abbassare il monte retributivo utilizzato per calcolare la quota di pensione retributiva?
3. E’ possibile fare richiesta all’INPS per eliminare (sterilizzare) l’effetto negativo sul montante retributivo del periodo Naspi?
4.
Così facendo il requisito maturato con la quota 100 
rimane (i 38 anni li ho già) e decade invece il diritto con la Fornero perché con la richiesta, si sterilizzano anche gli anni di contribuzione figurativa del Naspi ?
5. quale potrebbe essere lo svantaggio economico di richiedere la sterilizzazione del periodo?
Grazie in anticipo per il tempo che potrà dedicarmi e per le preziose risposte e le auguro buon lavoro. 

Per il calcolo della pensione entrano in gioco diversi fattori tra cui, appunto, i contributi versati nel corso della  vita lavorativa. Alcuni contributi, per il lavoratore, potrebbero essere penalizzanti come quelli figurativi o quelli derivanti, ad esempio, da una diminuzione di salario.

Nei casi in cui l’assegno è calcolato con il sistema contributivo nessun contributo risulta penalizzante, ma il paradosso si verifica quando l’assegno pensionistico è calcolato con il sistema  retributivo che prende in considerazione, per il calcolo della pensione, le retribuzioni percepite negli ultimi 5 o 10 anni di lavoro. Se gli ultimi anni di lavoro, quindi, a causa di  disoccupazione o diminuzioni salariali la retribuzione diminuisce il lavoratore potrebbe subire riduzioni anche sull’assegno pensionistico.

Contributi penalizzanti e sterilizzazione

Per ovviare a questo problema la giurisprudenza mette a disposizione dei lavoratori la possibilità di sterilizzare i contributi che potrebbero penalizzare la pensione non permettendo che rientrino nel sistema di calcolo dell’assegno. Questo però, può essere fatto solo a patto di aver maturato o il requisito per la pensione anticipata o per quella di vecchiaia e può riguardare un massimo di 260 settimane contributive con retribuzione inferiore o per indennità di disoccupazione.

Quello che è da tenere presente è che ad oggi sono pochissimi coloro che rientrano interamente nel calcolo della pensione interamente con il metodo retributivo poiché:

  • Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 il calcolo della pensione sarà interamente contributivo.
  • Il calcolo retributivo resta per i contributi versati fino al 31 dicembre 2011 per chi aveva maturato 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
  • Il calcolo retributivo per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995 per tutti coloro che in tale data lavoravano ma non avevano maturato 18 anni di contributi.

Per rispondere alle sue domande:

  1. Non ci sono scivoli “sociali” al di là delle misure previdenziali previste dal nostro ordinamento
  2. La quota di pensione retributiva è calcolata solo fino al 2011 e quindi la Naspi, producendo contributi nel 2019, non abbasserà tale quota ma avrà effetto solo sulla parte contributiva della pensione non apportando penalizzazioni
  3. E’ possibile sterilizzare i contributi solo per coloro che hanno maturato o il requisito per la pensione anticipata o per quella di vecchiaia, non nel suo caso, quindi, ma non le servirebbe farlo.
  4. non è pertinente questa domanda, potendo optare per la sterilizzazione solo coloro che hanno raggiunto il requisito per la pensione anticipata o per quella di vecchiaia
  5. Non può chiedere la sterilizzazione, ma se potesse perderebbe la parte contributiva da essi derivante.

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