Nella dichiarazione dei redditi, 730 e modello Redditi, è possibile scaricare dall’Irpef anche le spese sostenute per la cura dei nostri animali domestici. Facciamo riferimento alle spese veterinarie pagate nel corso dell’anno come da apposita documentazione di spesa in possesso del contribuente.

Prima di inserire la spesa in dichiarazione dei redditi, è necessario verificare di avere tutta la documentazione richiesta per legge. Infatti, il Fisco potrebbe richiederla entro un periodo di tempo abbastanza lungo.

Vediamo nello specifico quale documentazione deve essere verificate e conservata nonché eventualmente consegnata al Caf o al commercialista, nel caso in cui il contribuente si affidi a loro per l’invio della dichiarazione dei redditi.

La detrazione delle spese veterinarie

La detrazione delle spese veterinarie è prevista dall’art.15, comma 1, lett. c-bis), del DPR 917/86, TUIR.

L’agevolazione è pari al 19 per cento, delle spese sostenute nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11. Così ad esempio, il contribuente che nel corso dell’anno ha speso un importo pari a 400 euro, avrà diritto a una detrazione massima così individuata: 400-129,11*19%=51, 47 euro.

La detrazione per le spese veterinarie spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.

E’ possibile ancora pagare in contanti senza perdere la detrazione per: l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN.

In tutti gli altri casi, i pagamenti devono essere tracciati (bancomat. carte di credito, bonifico, ecc).

Nella circolare, Agenzia delle entrate n°24/E 2022, è messo nero su bianco che la detrazione spetta:

  • al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale;
  • per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).

La detrazione, quindi, non spetta per le spese sostenute per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione (ovviamente) ad animali utilizzati per attività illecite (decreto ministeriale 6 giugno 2001, n. 289)

Spese veterinarie.
Le spese scaricabili in dichiarazione dei redditi

La possibilità di scaricare le spese veterinarie riguarda nello specifico:  le spese relative alle prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3), per gli importi corrisposti per l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193. Nonché per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.2). In attesa di chiarimenti, la detrazione dovrebbe spettare anche in caso di acquisto di farmaci a uso umano.

La detrazione spetta anche per l’acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica (se c’è obbligo non serve conservare la prescrizione), effettuato on-line presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza.

Le spese sostenute per i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, non sono ammesse alla detrazione poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.

Detrazione delle spese veterinarie. Tutti i documenti da conservare

Per portare la spesa in detrazione, è necessario essere in possesso dei seguenti documenti (a seconda della spesa sostenuta-fonte circolare n°24/e 2022):

  • fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario
  • Se la prestazione non è resa da strutture pubbliche o private accreditate al SSN l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio;
  • In mancanza di tale documentazione serve: ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o della carta di credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati;
  • Scontrino dal quale risulti il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati;
  • Autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

Rispetto alla dichiarazione che andrà presentata quest’anno, i documenti di spesa dovranno essere conservati fino al 31 dicembre 2028.

Termine entro il quale il Fisco può richiederli ai fini dei controlli.