Ho appena sentito in tv che sarà possibile curare gli animali domestici anche con farmaci “ad uso umano”. In pratica, il veterinario potrà prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici, a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario.

Considerato ciò, ai fini della detrazione delle spese veterinarie quali sono le conseguenze? Per tali farmaci sarà ammessa la detrazione?

La detrazione per le spese veterinarie

La detrazione del 19% per le spese veterinarie è regolata dall’art.

15 del DPR 917/86, TUIR, lett c-bis.

Nello specifico, la detrazione del 19% opera su un importo max di 550 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro. L’importo è stato innalzando a 550 euro dalla Legge  n° 178/2020, Legge di bilancio 2021. Il vecchio limite di spesa era pari a 500 euro.

Nello specifico:

  • la detrazione è pari al 19% sulla parte di spesa eccedente i 129,11 euro e spetta in misura piena per chi ha un reddito imponibile fino a 120.000 euro;
  • oltre questo importo si riduce fino ad azzerarsi oltre il limite di 240.000 euro (art. 15 – comma 3-bis – del Dpr 917/1986).

Il pagamento delle spese veterinarie deve essere effettuato con strumenti tracciabili; bancomat, carta di credito, assegni ecc. Ad ogni modo è possibile pagare in contanti i farmaci veterinari. Senza che ciò precluda il diritto alla detrazione.

Spese veterinarie: le voci detraibili

La detrazione spetta:

  • al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale;
  • per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06.2001 n. 55, risposta 1.4.1).

Di conseguenza, non spetta alcuna detrazione per le spese sostenute per la cura di animali destinati: all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole (DM n. 289 del 2001).

Nello specifico, rientrano tra le spese detraibili, quelle pagate per:

  • le prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3),
  • l’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del DLGS n. 193 del 2006, nonché per
  • le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55, risposta 1.4.2).

Ai fini della detrazione, non è necessario conservare la prescrizione medica. E’ sufficiente il documento commerciale integrato con il codice fiscale di colui che paga la spesa. Deve essere indicata anche la natura, la qualità e la quantità del farmaco acquistato (Codice autorizzazione e codifica farmaco veterinario FV).

La detrazione spetta per l’acquisto di farmaci anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie. Purché a ciò autorizzate dal Ministero della salute (come per la vendita di farmaci generici nei supermercati).

Tali indicazioni, sono contenute nella circolare, Agenzia delle entrate, n°19/e 2020.

Farmaci ad uso umano per curare gli animali

In data 14 aprile, il ministro Speranza ha firmato apposito decreto con il quale di da via libera, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, alla possibilità di curare gli animali domestici anche con farmaci “ad uso umano”.

Come si legge nel comunicato stampa del Ministero della Salute del 14 aprile,

A beneficiarne saranno circa il 40 per cento delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90 per cento per alcune patologie animali.

Grazie al nuovo provvedimento,  il veterinario potrà prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici,  “a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario”.

Quali conseguenze sulla detrazione? La risposta al lettore

In base a quanto detto finora, sarà possibile curare gli animali domestici con i farmaci ad uso umano.

Da qui, è lecito chiedersi se la la spese sostenuta per il farmaco ad uso umano rientri nella detrazione generica delle spese sanitarie del contribuente o in quelle veterinarie.

Noi di Investire oggi riteniamo che, molto probabilmente, sarà introdotta qualche codifica da inserire nel documento commerciale (ha preso il posto dello scontino fiscale) che permetterà all’esercente di precisare che quel farmaco è destinato alla cura dell’animale domestico.

Previa presentazione della prescrizione del veterinario.

Ad ogni modo, a breve, potrebbero arrivare chiarimenti in merito.