Spese legali detraibili? Perché no. Lo prevede un emendamento alla manovra di bilancio 2020 a firma PD. Di fatto, per le società e le imprese le spese legali sono deducibili dal reddito d’impresa al termine dei procedimenti e non si capisce perché ciò non possa essere fatto anche per i contribuenti privati che fanno il 730.

In Italia, del resto, per qualsiasi cosa un po’ complicata è necessario rivolgersi a un legale, sia per difendersi che sbrogliare complesse e farraginose vicende burocratiche.

Che vanno, dal ricorso contro la contravvenzione al codice della strada, alla causa di separazione e divorzio, per non parlare dei procedimenti penali che, a vario titolo, possono coinvolgere chiunque anche se non accusato di reato. E come sappiamo, la legge impone la presenza di un avvocato.

Scaricare le spese legali dal 730?

Vero che il nostro ordinamento prevede il gratuito patrocinio per chi ha redditi bassi (11.493 euro è il limite da non superare per il 2019), cioè quando l’avvocato è a carico dello Stato, ma è altrettanto vero che ciò vale solo per la difesa in materia penale. E se il reddito fosse di pochi euro sopra la soglia, bisognerebbe pagare interamente l’onorario e la parcella che nei vari gradi di giudizio potrebbe lievitare enormemente. Si pensi, ad esempio, al processo tributario o alle cause civili o di lavoro che possono durare anni e richiedono l’intervento costante di un avvocato. Scaricare le spese legali e di avvocato, come si fa per quelle sanitarie o per le ristrutturazioni edilizie sarebbe quindi auspicabile a maggior tutela di chi non è in grado di sostenere gli iperbolici costi di un avvocato. E in Italia sono molti i professionisti che non riescono a farsi pagare dai loro clienti e che rinunciano alle loro difese per mancanza di soldi.

Detrazione spese legali al 22%

Alla Commissione bilancio presso il Senato si sta quindi discutendo la possibilità di introdurre per la prima volta nel nostro ordinamento la possibilità di incentivare il ricorso all’avvocato, mediante detrazione parziale delle spese dal 730.

Allo studio la proposta di rendere detraibili le spese legali fino al 22%, ampliare il fondo relativo al gratuito patrocinio (in modo da ampliare probabilmente la fetta dei beneficiari). Una misura che dovrà essere tarata anche sulle effettive disponibilità reddituali del contribuente. Si pensa infatti di consentire la detraibilità delle spese legali solo entro certi limiti di reddito, fissando un tetto massimo oltre il quale i costi di avvocato non sono detraibili. Una misura che, se da un lato è volte ad aiutare il cittadino nell’ormai sempre più difficile tutela dei propri diritti, dall’altro mira a risollevare il ceto medio di cui l’avvocatura è uno degli esempi più emblematici. Con lo scopo, non dichiarato, di far emergere anche in questo settore il nero che spesso si annida fra una parcella e l’altra.