Andare in pensione prima dei 67 anni si può, ma solo se si è lavoratori dipendenti del settore privato. E questo potrebbe anche non bastare perché non tutti i lavoratori potrebbero averne diritto.

La legge di bilancio ha prorogato i contratti espansione fino al per un periodo massimo di 60 mesi. L’uscita dal lavoro potrà quindi essere concessa, su base volontaria, a partire dai 62 anni di età.

Contratto di espansione fino al 2023, novità

Unica differenza rispetto al passato, il contratto di espansione è esteso da quest’anno a una più ampia platea di beneficiari.

Dal 2022 possono accedervi anche le aziende con almeno 50 dipendenti.

Una modifica importante che consente oggi ai datori di lavoro un più ampio ricambio generazionale e della forza lavoro. Il limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Allo scopo sono incrementate le disponibilità di fondi per consentire lo scivolo pensionistico tramite contratto di espansione.

Come funziona il prepensionamento

Il contratto di espansione è stipulato fra azienda, Ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali e deve contenere 4 condizioni fondamentali:

  • il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
  • la programmazione temporale delle assunzioni;
  • l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
  • relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.

Ai lavoratori che accedono al contratto di espansione è riconosciuto un trattamento economico commisurato all’assegno pensionistico futuro a carico dell’azienda.

Come spiega meglio una recente circolare Inps, l’indennità è quindi corrisposta fino al perfezionamento della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata.