La nuova pensione anticipata con Quota 103 farà il suo esordio dal 1 gennaio 2024. Le nuove restrizioni che saranno introdotte dalla legge di bilancio, salvo modifiche dell’ultima ora, renderanno sconveniente fruire di questa misura per lasciare il lavoro prima dei 67 anni di età.

Sul punto il governo ha decisio di usare la mano pesante sulle deroghe pensionistiche. Obbligato a far quadrare i conti impendendo che la spesa previdenziale travolga il bilancio dello Stato in futuro. Andare in pensione a 62 anni sarà quindi un lusso per pochi, visto che chiunque, chi più e chi meno, dovrà mettere in conto delle penalizzazioni.

Ma di quanto?

Andare in pensione con Quota 103 non conviene più

Ci scrive un dirigente scolastico: “il prossimo anno potrò andrae in pensione con Quota 103 maturando i 41 anni di contributi necessari. Di quanto sarà tagliata la mia pensione secondo la nuova normativa che entrerà in vigore”?

Fare dei calcoli precisi non è semplice, tuttavia – secondo le simulazioni effettuate dall’ufficio studi della CGIL – bisognerà mettere in conto perdite pesanti. Supponendo un livello di retribuzione pari a 50.000 euro all’anno, la perdita sulla pensione calcolata in base alle nuove regole previste per Quota 103 sarebbe di 476 euro al mese.

Questa cifra scturisce dalla differenza di calcolo fra il sistema contributivo previsto per la nuova Quota 103 (2.273 euro) e quello misto (2.749 euro). Con 41 anni di contributi maturati nel 2024, del resto, quasi un terzo ricadono nel sistema retributivo che è notoriamente più vantaggioso per il calcolo della pensione.

Ma non è solo questa la penalizzazione. La norma contenuta nella bozza di bilancio prevede anche un importo massimo di pensione con Quota 103 pari a 4 volte l’importo del trattamento minimo del 2023. Cioè circa 2.250 euro lordi al mese (1.750 euro netti) fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni).

Tutto sommato, quindi, si tratta di una perdita secca di circa 500 euro al mese che, moltiplicati per cinque anni (il tempo di attesa fino alla pensione di vecchiaia quando scadranno i vincoli) fanno 32.500 euro.

Non poco.

A chi conviene Quota 103 nel 2024

Detto quetso viene da domandarsi a chi in concreto converrà andare in pensione anticipata con Quota 103 a partire dal 2024. Sicuramente a chi potrà permettersi di rinunciare a una bella fetta di pensione. Quindi lavoratori che non avranno bisogno di campare con la rneidta dell’Inps. Ma anche a coloro che hannno retribuzioni basse e pochi anni di contribuzione prima del 1996.

Un lavoratore che, ad esempio, fino al 1996 ha pochi anni di contributi, magari derivanti da lavoro part time o accrediti figurativi o da riscatto laurea agevolato, perderà poco con la nuova Quota 103. Se poi la pensione a calcolo sarà inferiore al limite di 4 volte l’importo del trattamento minimo, è tutto a suo vantaggio.

Anche perché sarà rinnovato l’incentivo economico (ex bonus Maroni) per restare al lavoro che prevede una maggiroazione dello stipendio derivante dal ristorno della quota contributiva a carico del lavoratore (9,19%) direttamente in busta paga. Opzione riservata solo ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.

Riassumendo…

  • La penalizzazione sulla pensione anticipata con Quota 103 può essere pesante con retribuzione alta.
  • L’assegno mensile sarà calcolato dal 2024 solo col metodo contributivo e non più con quello misto.
  • Pochi lavoratori avranno ancora interesse a lasciare il lavoro a 62 anni di età.