“Le tasse non sono un diritto divino dello Stato, ma qualcosa che il cittadino paga per avere un servizio indietro“, affermava Silvio Berlusconi. Un concetto chiaro, quello espresso dal Cavaliere, che sottolineava così l’importante ruolo dello Stato di attuare sempre e comunque delle misure volte a soddisfare le esigenze dei contribuenti.

Lo sapeva bene il leader di Forza Italia che per ben quattro volte è stato Presidente del Consiglio italiano. Un compito che gli ha permesso, anche grazie al suo impegno a livello imprenditoriale, di rivoluzionare il nostro Paese.

Ma quali tasse ha introdotto e quali invece ha abolito nel corso della sua carriera politica? Ecco come Silvio Berlusconi ha cambiato il Fisco del Bel Paese.

Silvio Berlusconi e le tasse, come il Cavaliere ha cambiato il Fisco italiano

Il 12 giugno 2023 si è spento Silvio Berlusconi, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della politica e dell’imprenditoria italiana. Per circa trent’anni ha segnato la politica italiana, con diverse tasse che sono state introdotte e cancellate proprio sotto la sua guida. Basti pensare alla riforma delle pensioni Maroni del 2004 e all’introduzione del bonus bebè proprio sotto la sua firma. Tra le misure più importanti e apprezzate si annovera l’eliminazione dell’imposta sulla successione grazie alla legge numero 383 del 2001. Sempre il governo Berlusconi, questa volta nel 2008, ha abolito l’Ici sulla prima casa non di lusso.

Una decisione che ha portato con sé delle ripercussioni positive anche sull’Imu che, ad oggi, prevede il medesimo caso di esenzione. Sotto Berlusconi è nato anche il meccanismo della patente a punti e l’obbligo di indossare il giubetto riflettente se si scende dall’auto per una fermata di emergenza. Come non annoverare, poi, il decreto legislativo del 2005 riguardante le assicurazioni. Grazie a tale intervento ora esiste e si utilizza l’indennizzo diretto del danneggiato da parte della propria compagnia di assicurazione.

Flat tax e pensioni minime: l’eredità politica di Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi ha lasciato un’eredità importante dal punto di vista politico, con i partiti di destra che dovranno farsi carico del compito di attuare alcune delle sue missioni rimaste incompiute. Ne è un chiaro esempio la volontà di aumentare l’importo delle pensioni minime a mille euro. Ma non solo, tra i progetti che il Cavaliere avrebbe voluto attuare si annovera la flat tax, con l’intento di ridurre la pressione fiscale a carico dei cittadini. Un traguardo, quello dell’aliquota unica, che potrebbe trovare applicazione entro la fine della legislatura del governo in corso. Come dichiarato dalla Premier Giorgia Meloni attraverso un video messaggio in ricordo di Silvio Berlusconi infatti:

“Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio”.

E chissà se tra gli obiettivi da raggiungere entro la fine della legislatura si annoverino proprio l’aumento dell’importo delle pensioni minime e la flat tax. Non resta che attendere e vedere quali saranno le prossime mosse del governo.