“Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po’ di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza“, affermava Blaise Pascal. In effetti non si può negare come il senso di libertà possa differire molto da un posto all’altro.

La casa in cui viviamo e abbiamo tutti i nostri beni materiali e affetti personali, d’altronde, si rivela essere per ognuno di noi un importante punto di riferimento.

Qui siamo sempre noi stessi, lontani da possibili occhi indiscreti. Appena usciamo dalla propria abitazione, però, ecco che ci ritroviamo a dover fare i conti con gli impegni tipici della vita quotidiana e le relazioni con le persone che conosciamo.

Il discorso cambia quando invece ci ritroviamo in un posto per pochi giorni o comunque si tratti di una casa abitata solamente per pochi giorni. Questo avviene almeno da un punto di vista teorico. Il discorso, infatti, potrebbe risultare alquanto differente dal punto di vista burocratico e il pagamento di alcune tasse. Ecco come funziona.

Si paga l’IMU sulla casa abitata pochi giorni l’anno?

“Buongiorno, vivo e lavoro stabilmente in provincia di Roma. Qualche tempo fa io e mia moglie abbiamo deciso di comprare una piccola casetta vicino al mare in Puglia per trascorrere qualche giorno di ferie all’anno in famiglia, con la massima tranquillità. Ci è sorto però un dubbio: dobbiamo ugualmente pagare Imu e Tari anche sulla casa che è poco abitata oppure abbiamo diritto alla relativa esenzione? Grazie in anticipo per la risposta“, ci chiede un lettore.

Ebbene, sia l’Imu che la Tari sono imposte che vanno pagate al Comune presso cui è ubicato l’immobile o il terreno. Vi sono determinati casi in cui però si ha diritto alla relativa esenzione.

Ad esempio, l’imposta municipale propria non deve essere pagata sulle prime case, ad eccezione di quelle di lusso e relative pertinenze. Come funziona, invece, nel caso di un immobile poco abitato? Se si tratta di un’abitazione considerata inagibile e disabitata è possibile usufruire del pagamento ridotto del 50%.

A tal fine è necessario presentare al Comune, assieme alla dichiarazione Imu, l’attestazione redatta da un tecnico abilitato che attesti l’inagibilità dell’abitazione. Solo in tale circostanza si ha diritto ad un notevole sconto sull’Imu. Se l’immobile risulta vuoto, ma è agibile e potenzialmente utilizzabile, invece, l’Imu dovrà essere pagato al 100%, senza alcuna forma di riduzione.

La Tari

Come funziona, invece, per la tassa sui rifiuti? Ebbene, non bisogna pagare la Tari se la casa è disabitata, dichiarata inagibile, senza arredi e priva di allacciamenti a fognature, acqua, elettricità ed altri impianti. Questo perché tali tipi di immobili sono considerati non suscettibili alla produzione di rifiuti.

In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi al Comune di competenza per ottenere informazioni dettagliate in merito e sapere se si ha diritto effettivamente all’esonero dal pagamento dell’Imu e della Tari. Ma non solo, in questo modo sarà possibile ottenere delucidazioni in merito alle modalità da seguire e tempistiche per beneficiare di tali opportunità.