La catena di supermercati Lidl ha deciso di non emettere più scontrini per ragioni ecologiche, dietro le quali si nasconde anche un taglio del consumo dei costi.

A partire dal prossimo gennaio Lidl in Svizzera non darà più scontrini ai propri clienti. Il colosso tedesco spiega che in questo modo si produrranno 30 milioni di rifiuti cartacei in meno.  Gli scontrini e le ricevute saranno emessi solo dietro specifica richiesta del cliente.

La connotazione ecologica fa apparire encomiabile la scelta del colosso tedesco della grande distribuzione, ma Lidl, almeno in Svizzera, è presente con 109 supermercato e l’iniziativa taglierà anche i costi per l’acquisto della carta.

“Quei 30 milioni di rifiuti equivalgono a 96 mila rotoli per i registratori di cassa” fa notare il responsabile delle vendite di Lidl in Svizzera, Alessandro Wolf.

Risparmiando sui costi, tra l’altro, Lidl potrà applicare prezzi ancora più concorrenziali, dopo aver già messo in seria difficoltà i diretti concorrenti. La politica di non emettere scontrini è attuabile in Svizzera dove, a differenza che in Italia, non ci sono controlli sull’emissione dello scontrino.

L’unico problema, al momento, sembra essere quello dei cambi dei prodotti in caso di difetti: “mi chiedo come un consumatore possa ottenere che gli venga cambiato un prodotto difettoso, in assenza di uno scontrino che ne certifichi l’acquisto” precisa Paolo Poretti, presidente dell’Associazione Commercianti di Lugano.

Alla decisione di Lidl, però, sembra adeguarsi anche la Coop, altra catena svizzera della grande distribuzione, mentre Migros, terzo antagonista delle vendite, continuerà ad emettere scontrini come ha sempre fatto.