E’ guerra aperta allo sconto in fattura e cessione del credito bonus barriere architettoniche 75%.

Nel corso di un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, la senatrice Raffaella Paita ha espresso la necessità che l’Agenzia delle entrate intervenga facendo maggiore chiarezza circa i requisiti richiesti dalla norma per sfruttare il bonus; secondo la senatrice, i requisiti per richiedere il bonus sono troppo generici e permettono anche a chi non ha reali necessità di intervento di fare lavori sfruttando le risorse economiche dello Stato.

Nel complesso, secondo la senatrice, il bonus dovrebbe essere sfruttato solo da chi ha un effettivo bisogno di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche e non da tutti i contribuenti in generale.

Vediamo come funziona a oggi lo sconto in fattura 75% e come invece potrebbe cambiare nei prossimi mesi.

Cessione del credito e sconto in fattura, il 75%. I lavori di eliminazione delle barriere architettoniche

A oggi, le casistiche rispetto alle quali è ancora possibile sfruttare lo sconto in fattura o la cessione del credito sono pochissime.

Tra queste vi rientrano l’effettuazione di lavori per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Lavori agevolati al 75% grazie alle previsioni di cui all’articolo 119-ter del decreto Rilancio (DL 34/2020).

In particolare, come da circolare 23/2022 sui bonus casa, rientrano tra gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche:

  • la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • il rifacimento di scale e ascensori;
  • l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici (Circolare 24.02.1998 n. 57, paragrafo 3.4).

Gli interventi citati: sono ammessi al bonus 75 sconto in fattura e cessione del credito, se rispettano le caratteristiche tecniche previste dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236.

Si faccia attenzione al fatto che il bonus in parola spetta anche in assenza di disabili nell’edifico oggetto di lavori.

Cessione del credito e sconto in fattura, il 75% a rischio stretta (interrogazione parlamentare).

In base a quanto detto finora, non è sbagliato affermare che lo sconto in fattura 75% è accessibile alle generalità dei contribuenti; nel rispetto dei limiti di spesa previsti a seconda del tipo di immobile oggetto di lavori.

Detto ciò, proprio le generiche indicazioni dell’Agenzia delle entrate non vanno giù alla senatrice Raffaella Paita che ha espresso tutto il suo disappunto per i pochi paletti che caratterizzano l’accesso al bonus. Secondo la senatrice c’è bisogno di regole più stringenti che permettano di sfruttare il bonus superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche solo per chi ha una reale necessità di intervento.

Queste le dichiarazioni della senatrice Paita:

Si tratta di un bonus che si affianca a quello già previsto dal 2011 al 50%, introdotto con la legge di Bilancio 2020 del governo Conte ma sostanzialmente snaturato. L’attuale bonus barriere architettoniche porta la detrazione al 75%, ma i requisiti per ottenerlo sono stati resi talmente generici che a beneficiarne sono state anche persone che non potrebbero. Davanti a questa ‘falla’ normativa, l’Agenzia delle entrate ha approvato una circolare che non è ancora tuttavia sufficiente a limitare i casi di utilizzo improprio. Presenterò per questo un’interrogazione, chiedendo all’Agenzia delle entrate di fare chiarezza sui requisiti in modo tale che a poterlo utilizzare siano solo le persone che hanno una reale necessità di abbattere delle barriere architettoniche”, conclude Paita.

In sostanza è guerra aperta al bonus barriere architettoniche.

Non è ancora chiaro come e se il Governo interverrà sullo sconto in fattura 75%; non è da escludere che possa essere rivista l’attuale norma con una modifica per restringere il perimetro applicativo della stessa.

Riassumendo.

  • La senatrice Paita chiederà all’Agenzia delle entrate di chiarire meglio i requisiti per il bonus 75%;
  • servono regole più stringenti che permettano di sfruttare lo sconto in fattura 75% solo a chi ha un effettivo bisogno;
  • l’Agenzia delle entrate potrebbe intervenire con nuovi chiarimenti ma la norma è comunque scarna.