Oggi è l’ultimo giorno per regolarizzare il mancato pagamento delle rate della rottamazione delle cartelle. Entro oggi quindi sarà necessario coprire tutte le prime scadenze della rottamazione-quater.

Chi non ha versato le prime tre rate o una di esse, potrà farlo senza nessun aggravio di costi. In tal modo manterrà i vantaggi della pace fiscale.

Dunque, rispetto agli importi indicati nella cartella, scatta l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi (e non solo).

Partiamo proprio dai vantaggi dell’adesione alla rottamazione e del versamento delle rate entro oggi 20 marzo.

La rottamazione delle cartelle. Cosa si paga e cosa no

Grazie alla rottamazione delle cartelle, debiti  1° gennaio 2000-30 giugno 2022, il contribuente ha la chance di versare il dovuto pagando:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella (Irpef, Ires, tributi locali, bollo auto, ecc);
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento.
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Vengono invece annullate:  le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione. Inoltre, non devono essere pagati neanche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché sull’aggio della riscossione che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo.

Rottamazione cartelle. Oggi è l’ultimo giorno per pagare

Come detto in apertura, oggi è l’ultimo giorno per coprire le scadenza della rottamazione quater; dunque per procedere con il versamento delle prime tre rate grazie alla proroga prevista dal DL Milleproroghe (DL 215/2023). Già con col DL 145/2023, c.d. decreto Anticipi, la scadenza delle prime due rate era stata rinviata al 18 dicembre.

Detto ciò, le proroghe operano rispetto alle seguenti scadenze ordinarie comunque valevoli, dalla quarta rata in poi anche per il 2024:

  • unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023, ovvero
  • nel numero massimo di diciotto rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, scadenti rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre 2023.

Le restanti, di pari ammontare, con scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

A ogni modo, oggi è l’ultimo giorno per sfruttare la proroga delle prime tra rate.

La chance in parola riguarda anche coloro i quali hanno la residenza, la sede legale o la sede operativa nei territori alluvionati indicati dall’allegato n. 1 del DL 61/2023, di cui alle Regioni Emilia Romagna, Marche e Toscana. Tali soggetti potranno pagare la 1° e la 2° rata entro oggi 20 marzo. La terza rata dovrà essere versata entro il 31 maggio 2024. La quarta entro il 31 agosto 2024.

Il ripescaggio vale anche per chi ha più domande di rottamazione cartelle.

Cosa succede se non si paga?

In caso di mancato pagamento o se il pagamento avviene oltre il termine ultimo o per importi parziali, si perderanno i benefici della pace fiscale e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme complessivamente dovute. Saranno da pagare anche sanzioni e interessi.

L’ADER  riprenderà l’attività di riscossione; difatti cadrà lo scudo fiscale rappresentato dall’istanza di rottamazione delle cartelle. Istanza che in ipotesi di omesso o carente versamento delle rate perderà tutta la sua efficacia.

Riassumendo…

  • Oggi è l’ultimo giorno per pagare le rate della rottamazione delle cartelle;
  • non sono ammessi pagamenti tardivi o carenti rispetto al totale delle rate da versare;
  • in caso di mancato pagamento o se il pagamento avviene oltre il termine ultimo o per importi parziali, la pace fiscale decade.