Tra le scadenze fiscali di inizio 2021 da un lato e la ripresa delle notifiche per gli accertamenti tributari delle Entrate dall’altro, i contribuenti rischiano di dover mettere mano al portafoglio a più riprese nei prossimi giorni. E per alcuni potrebbe essere una batosta fiscale, visto che il periodo non è di certo roseo sotto il profilo economico. A complicare il quadro si aggiunge la mancata proroga della sospensione dei debiti verso il Fisco e la Pubblica Amministrazione di importo superiore a 5 mila euro, scaduta lo scorso 31 dicembre.

Si prevede una pioggia di notifiche del Fisco. Cerchiamo di capire che cosa ci aspetta su questo fronte e quali sono le possibili soluzioni al vaglio per evitare l’ingorgo dei pagamenti.

La rottamazione quater per il 2021 potrebbe non essere la soluzione

Da un lato proseguire tamponando con sospensioni e proroghe di breve durata è solo un palliativo che rimanda, e neanche di troppo, il momento dei conti con il Fisco. Eppure sarebbe qualcosa. E così negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede la proposta di un’ulteriore sospensione di qualche mese con contestuale riapertura dei termini fissati per le precedenti versioni della Rottamazione delle cartelle esattoriali.

Ma c’è un altro motivo per cui la rottamazione quater potrebbe non essere sufficiente. Nel frattempo altri debiti si sono andati ad accumulare e i piani di rateazione accordati spesso non sono stati rispettati proprio per via della crisi accentuata dal Covid. Più che di rottamazione quater, quindi, sarebbe forse opportuno parlare di una rottamazione potenziata, che includa più soggetti allargando la platea di potenziali beneficiari e che si estenda anche retroattivamente.

Rottamazione 2021: includere i debiti accumulati nel 2020

Quello che si è appena concluso è stato un anno estremamente critico per molte categorie di lavoratori e contribuenti. Chi aveva debiti con il Fisco difficilmente è riuscito ad adempiere puntualmente alle scadenze.

Al contrario, in molti casi, probabilmente ha accumulato nuovi insoluti. Ecco perché una possibile rottamazione allargata dovrebbe includere anche:

 

  • gli “avvisi bonari” inerenti ad imposte sui redditi ed IVA per gli anni di imposta fino al 2020 compreso;
  • ravvedimento senza penali per debiti di imposta maturati al 31 dicembre 2020 e non versati entro i termini (prevedendo la possibilità di versamento senza applicazione di sanzioni).

Saldo e stralcio 2021: non è esclusa la riapertura dei termini

C’è anche chi propone una riapertura dei termini del cd saldo e stralcio. Anche in questo scenario, oltre ad includere le situazioni appena elencate, potrebbe valutarsi un ampliamento ulteriore dei soggetti beneficiari. Ad esempio includere le società tra i soggetti ammessi. Anche la procedura potrebbe essere snellita per permettere agevolmente al contribuente che accede tramite software, di selezionare i debiti che intende/può saldare impostando il numero di rate.

Sanatoria per tutti i debiti a cui lo Stato può rinunciare

Da ultimo segnaliamo per completezza un’ulteriore proposta, più drastica e meno probabile. Qualcuno ha ipotizzato una sanatoria erga omnes che abboni tutti i mancati adempimenti che non hanno prodotto, a conti fatti, danni concreti per le casse dell’Erario. In altre parole un colpo di spugna che cancelli tutte le situazioni pendenti senza illudere con proroghe di breve respiro. Il tutto per permettere di tornare ad una regolarità fiscale senza continui strascichi del 2020

“Si pensi, a titolo di esempio, alla mancata comunicazione dei corrispettivi nel periodo transitorio fino alla data di attivazione del registratore telematico qualora quanto non comunicato sia stato comunque inserito nella relativa dichiarazione annuale dei redditi e dell’IVA”.