C’è tanto fermento in attesa di conoscere quello che sarà nei particolari il contenuto della prossima sanatoria delle cartelle esattoriali. A oggi, è possibile fare delle ipotesi sui debiti ossia sui tributi, le imposte e le tasse ammesse alla sanatoria. Sicuramente la pace fiscale riguarderà IRES, IRAP, IRPEF, IVA (con esclusione di quella all’esportazione), contributi previdenziali, ecc.

Nelle ultime ore sta prendendo quota, l’ipotesi di inserire nella sanatoria anche le imposte collegate a immobili e attività detenute all’estero, anche le criptovalute possono essere considerate tali ossia attività estere.

Vediamo nel complesso quali debiti potranno essere definiti con la nuova sanatoria delle cartelle.

La nuova sanatoria delle cartelle. Per quali debiti?

Con molta probabilità, la nuova sanatoria delle cartelle riguarderà i debiti affidati per il recupero all’Ex Equitalia o all’attuale Agenzia delle entrate-riscossione, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021. In realtà si spera che sia coperto tale orizzonte temporale. C’è anche il rischio che la sanatoria si fermi al 31 dicembre 2017, come avvenuto per la precedente finestra di rottamazione.

Saranno definibili i debiti relativi a IRES, IRAP, IRPEF, IVA (con esclusione di quella all’esportazione), contributi
previdenziali, nonché le multe stradali. Sulle multe stradali, l’ultima rottamazione era stata ammessa solo in riferimento agli interessi, comprese le maggiorazioni di cui all’art. 27, sesto comma, della legge n. 689 del 1981. E’ ragionevole pensare che la stessa impostazione sarà riprodotta con la nuova sanatoria.

La sanatoria delle cartelle riguarderà non solo i debiti con il Fisco ma anche, ad esempio,: i tributi locali afferenti l’IMU, la vecchia TASI, la TARI (o TARSU), la TOSAP; la tassa di occupazione di suolo pubblico, ecc. Sempre se il Comune si è affidato all’Agenzia delle entrate-risccossione (Ex Equitalia) per il recupero del credito vantato.

Sanatoria cartelle. Le novità 2022-2023

Come detto in premessa, nelle ultime ore sta prendendo quota l’ipotesi di inserire nella sanatoria anche imposte collegate a immobili e attività detenute all’estero, rispetto ai quali sono dovute l’IVIE e l’IVAFE.

Si ricorda che IVIE e IVAFE si pagano rispettivamente per:

  • la detenzione di prodotti finanziari all’estero, conti correnti e libretti di risparmio;
  • il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali per natura o per destinazione destinati ad attività d’impresa o di lavoro autonomo, ecc.

Anche le criptovalute possono essere considerate tali ossia attività estere. Tuttavia non scontano IVAFE. In alcuni casi, il possesso di criptovalute potrebbe generare in capo a colui che le detiene una plusvalenza da tassare.

Detto ciò, le imposte legate alle suddette attività potrebbe essere anch’esse oggetto di sanatoria delle cartelle. Non rimane che attendere qualche giorno per meglio conoscere quello che sarà il reale contenuto della nuova pace fiscale.