Si avvicina la scadenza per il pagamento di Imu e Tasi. Il 16 dicembre 2020 i Comuni italiani incasseranno quella che ormai è stata definita una patrimoniale ricorrente e che vale circa 25 miliardi all’anno di nuove entrate.

Il 16 dicembre è quindi la data ultima per il versamento del saldo dell’Imu e della Tasi, poiché l’acconto o prima rata è stata versata a metà giugno. Più del 90% degli proprietari di immobili paga ormai in due rate semestrali e solo una piccola percentuale di contribuenti versa in una unica soluzione.

Imu e Tasi, soglia di esenzione

C’è anche da dire che i contribuenti non sono tenuti a versare nulla al di sotto dei 12 euro. Questa è la soglia minima stabilita dalla legge al di sotto della quale non è prevista la riscossione di Imu e Tasi, salvo che i Comuni deliberino una soglia differente, ma comunque non inferiore ai 12 euro. Pertanto vi sono Comuni che non hanno stabilito il limite a 15-20 o superiori. Tale limite è variabile e si rifà alle esigenze di cassa dei bilanci di ogni singolo ente locale. Va precisato che la soglia minima è riferita all’imposta calcolata annualmente e non per la rata del 16 dicembre. Per cui bisogna tenere conto di quanto ammonta l’Imu e la Tasi nel 2019 prima di ritenersi esentati dal versamento.

Dal 2020, Imu e Tasi insieme

Fra le novità in arrivo nel 2020 ci sarà l’unificazione di Imu e Tasi. Le due imposte saranno accorpate e nel complesso non subiranno aumenti e non ci saranno aggravi per i contribuenti. L’aliquota base passerà però dal 7,6 al 8,6 per mille e i Comuni avranno spazio per alzarla fino al 10,6 per mille in base alle singole esigenze di bilancio. In virtù della novità, per il 2020, come prima rata si dovrà versare la metà di quanto pagato nel 2019 in attesa che i sindaci adottino le delibere necessarie in base alle nuove regole.

Le modalità di pagamento resteranno invariate, mediante F24 con versamento della prima rata il 16 giugno e del salto il 18 dicembre dell’anno di competenza.

IMU e Tasi pagabili a rate

Altra novità in arrivo è il pagamento rateale. Dal 2020 anche IMU e Tasi potranno essere pagate a rate. Se prima non era possibile farlo in quanto la rateazione era prevista solo per i debiti nei confronti dello Stato, dall’anno prossimo sarà possibile anche per le imposte locali sulla casa. Per ottenere la rateazione il contribuente dovrà comunque dimostrare di essere in difficoltà economica. La dilazione sarà quindi un diritto e non potrà essere negata per debiti superiori a 100 euro con numero di rate che cresce in base all’importo dovuto al Comune.

La dilazione dei pagamenti

Posto quindi che dal prossimo anno anche IMU e Tasi potranno essere pagate a rate, vediamo nel dettaglio come funzione la dilazione dei pagamenti. Se il debito è superiore a 6.000 euro la rateazione non potrà essere inferiore a 36 rate, se invece il debito supera i 20.000 euro si potrà ottenere una dilazione fino a 72 rate. Tale diritto per il contribuente spetta se vengono rispettati i termini di pagamento: qualora non venissero pagate due rate consecutivamente, l’ente potrà agire chiedendo il pagamento di tutto il debito restante. La proroga al pagamento delle rate potrà essere richiesta una sola volta qualora le condizioni economiche del debitore dovessero peggiorare. Sulle somme dovute verranno applicati gli interessi di mora come previsto dalla legge per i pagamenti rateali.