La notizia della proroga del termine entro il quale presentare domanda di rottamazione quater è sicuramente segnale di attenzione del Fisco verso i contribuenti. Tuttavia, c’è da dire che la proroga porta delle conseguenze negative per chi decide di presentare domanda di sanatoria entro il prossimo 30 giugno; infatti oltre alla proroga del termine entro il quale poter presentare domanda di rottamazione, il MEF ha comunicato che slitterà in avanti anche la scadenza dell’unica o della prima rata per pagare la sanatoria; infatti si passa dal 31 luglio al 31 ottobre.

Da qui, è lecito chiedersi se le altre rate rimangono invariate o se anche queste subiranno uno spostamento in avanti.

La proroga della rottamazione quater

Come si legge sul sito dell’Agenzia delle entrate riscossione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il comunicato n. 68 del 21/04/2023, ha annunciato che è differito al 30 giugno 2023 il termine per la presentazione della domanda di adesione alla Definizione agevolata (Rottamazione-quater), attualmente fissato al 30 aprile dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022).

Conseguentemente è differito al 30 settembre 2023 (invece del 30 giugno 2023) il termine entro il quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione trasmetterà ai contribuenti la Comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della Definizione agevolata (attualmente fissato al 30 giugno 2023).

Infine, una prossima disposizione stabilirà che la scadenza per il pagamento della prima o unica rata (originariamente fissata al 31 luglio 2023) slitta al 31 ottobre 2023.

In base sia al comunicato dell’ADER sia a quello del MEF, sembrerebbe che rimangano invariate le scadenze relative alle rate successive alla prima ora in scadenza al 31 ottobre 2023.

Proroga rottamazione quater. La beffa sulla scadenza delle rate

Considerata la proroga della scadenza della prima rata, il totale dovuto ai fini della sanatoria potrà essere così pagato:

  • versamento in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023;
  • oppure, in un numero massimo di 18 rate (5 anni), di cui le prime due con scadenza il 31 ottobre e il 30 novembre 2023.

Le restanti 16 rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

La prima e la seconda rata saranno pari ciascuna al 10% delle somme complessivamente dovute, le restanti rate invece di pari importo. Dal 1° agosto 2023 sulle rate si pagheranno gli interessi del 2%.

Detto ciò, a oggi è prevista solo la proroga della prima rata dal 31 luglio al 31 ottobre; la seconda rata invece rimane al 30 novembre. Cosicché, il contribuente nel giro di un mese si troverà costretto a pagare il 20% del totale dovuto ai fini della sanatoria. Si tratta di una somma piuttosto importante che potrebbe portare in molti a rinunciare alla rottamazione. Posto che anche un ritardo di oltre 5 giorni o un pagamento parziale comporterebbe la perdita della definizione agevolata.