Il 30 aprile prossimo scadono i termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali. La nuova sanatoria, che per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle è arrivata alla quarta edizione. Ma quest’anno è la versione più vasta della rottamazione, perché arriva fino a giungo 2022 come data di affidamento di una cartella all’Agenzia delle Entrate Riscossione (o ancora prima ad Equitalia). Ma anche perché può contenere anche le cartelle esattoriali inserite nei precedenti provvedimenti e addirittura i residui dovuti sulle cartelle rottamate precedentemente.

Inoltre ogni contribuente può presentare diverse domande di rottamazione. Magari anche una per ogni singolo debito e ogni singola cartella. Che significa tutto questo e perché un contribuente dovrebbe pensare di rottamare una cartella per volta? l’argomento riguarda soprattutto contribuenti che hanno molti debiti e provenienti da molte cartelle. Per loro la soluzione del dividere la sanatoria in più istanze, come vedremo è favorevole.

“Gentili esperti, volevo capire quale soluzione adottare per rottamare le mie cartelle esattoriali. Ne ho almeno una quindicina tra bollo auto, dichiarazioni dei redditi, contributi previdenziali e tanto altro. Sento dire che dovrei dividere le cartelle presentando più istanze. Ed effettivamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ho provato ad abbozzare una istanza e mi permette di cliccare su ogni singola mia cartella. Ma come conviene operare?”

La nuova rottamazione delle cartelle

La nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali, meglio conosciuta come rottamazione quater, è partita da settimane. E la scadenza delle domande è prevista per il prossimo 30 aprile, salvo proroghe. La richiesta deve essere trasmessa in via telematica mediante la procedura disponibile sul sito del concessionario alla riscossione. Via libera quindi alla possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, come accennato in premessa. E tutto compreso, tra nuove cartelle, vecchi debiti inseriti già in altre rottamazioni e perfino se dai precedenti provvedimenti si era decaduti.

A domanda presentata entro i termini, succederà una risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione entro la fine di giugno. La domanda va presentata oltre che indicando le cartelle da rottamare, anche le modalità di pagamento con cui rientrare del debito. In unica soluzione, chiedendo un determinato numero di rate o chiedendo l’applicazione del numero massimo di rate concedibili. Che, come tutti sanno, sono 18.

La rottamazione cartelle esattoriali, le rate, le scadenze e gli importi

Pagare le cartelle bonificate di quelle somme aggiuntive che sono gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, gli aggi di riscossione e le sanzioni (solo per le multe no, perché una multa di per se è una sanzione). Questo ciò che garantisce la rottamazione quater. Ma a questi evidenti sconti e agevolazioni, si aggiungono le rate. Si può pagare a rate e fino a massimo 18 rate. Si tratta di una dilazione di 5 anni su base trimestrale. Le scadenze sono quelle inizialmente previste che vanno dal 1° luglio 2023 (data utile anche a chi opta per il pagamento in unica soluzione) al 30 novembre 2027.

Infatti la rottamazione consente di pagare a rate prefissate che sono quelle del 31 luglio 2023, 30 novembre 2023 e poi ogni 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre del 2024, 2025, 2026 e 2027. Le prime due rate devono essere pari complessivamente al 20% del debito totale comunicato dall’Agente della Riscossione dopo la domanda. Due rate pari al 10% cadauna di questa somma. Le altre 16 invece, serviranno per pagare il restante 80%, in rate pari al 5% ognuna.

Perché conviene utilizzare più istanze

Si possono rottamare i debiti delle cartelle che non sono ancora state notificate ai contribuenti. Ma anche i debiti delle cartelle che sono state oggetto di provvedimenti di sospensione, decadenza o già rottamati ma non ancora ultimati come pagamento. Chi ha molti debiti deve fare il conto con rate che come ammontare, potrebbero risultare piuttosto elevate.

Questa è una delle cose che si contestano della nuova rottamazione. Il 10% che andrebbe pagato con la prima rata, se si tratta di cartelle complessive di diverse decine di migliaia di euro, sarebbe elevato come importo. Ma sulla rottamazione si contesta anche il fatto che incorrere nella decadenza è piuttosto facile. Basta non saldare una delle rate entro i 5 giorni di tolleranza alle scadenze prima citate. E si tratta della prima motivazione utile a rendere la divisione delle cartelle in più istanze, abbastanza favorevole.

Evitare la decadenza o la rinuncia a ricorsi e azioni

Il contribuente che ha molti debiti e molte cartelle, potrebbe decidere di presentare più domande di definizione agevolata proprio per ridurre il rischio di decadere dell’intera rottamazione. Addirittura sarebbe meglio presentare tante istanze quante sono le cartelle. Il contribuente che non riesce a pagare tutte le rate, potrebbe così decadere solo da alcune delle cartelle, portando a completamento i pagamenti delle altre. Si eviterebbe così la messa in mora tutto l’ammontare del debito contratto. Infatti con la decadenza i debiti tornerebbero ad essere da pagare comprese le sanzioni e gli interessi. Anche se naturalmente, al netto delle rate già saldate precedentemente e prima di interrompere i versamenti.

Oltretutto va ricordato che aderire alla rottamazione prevede due vincoli. Il contribuente deve dichiararsi pronto a ritirare, sottoscrivendo la domanda, qualsiasi azione nei confronti del Fisco. E naturalmente aderendo alla rottamazione verrebbero di fatto accettati i debiti che non sarebbero più suscettibili di azioni e ricorsi. Se un contribuente ha dubbi sulla legittimità della pretesa da parte di un Ente e quindi di Agenzia delle Entrate Riscossione, potrebbe rottamare solo le cartelle che è convinto di dover pagare.